Pagherà qualcuno per la figuraccia in eurovisione? - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Pagherà qualcuno per la figuraccia in eurovisione?

giro-roma-bucheCerto in Campidoglio si erano pregustati il trionfo, come era accaduto qualche settimana fa con la Formula E all’Eur. Qualcuno ha pensato che bastasse mettere qualche toppa alle buche più evidenti, ripavimentare in tutta fretta via del Corso, per passarla liscia. E invece non si può pensare di ospitare la tappa finale del Giro d’Italia in queste condizioni. Altro che Roma in grande spolvero davanti alle telecamere, in eurovisione. Peggio di così non poteva andare, e francamente questa ennesima figuraccia di fronte al mondo potevamo risparmiarcela. La Giunta Raggi poteva risparmiarcela. Non hanno solo riso di noi, abbiamo irritato il resto del mondo per ore. Veder vibrare sopra i sanpietrini i manubri delle biciclette ha fatto impietosamente ricordare quanto abbiamo ingrassato gommisti e meccanici con i guai provocati da avvallamenti, buche e sanpietrini sconnessi alle nostre macchine. Lasciamo da parte gli sviluppi sportivi legati alla conclusione del Giro, restiamo sugli sviluppi politici. La Raggi ha esposto la capitale ad una situazione assurda, incresciosa, sotto l’occhio impietoso delle telecamere. L’ultima tappa della storica gara ciclistica rovinata dalle buche di cui tutto il mondo ormai parla resterà nelle cronache, negli annali.C’è stata la rivolta dei ciclisti, ora ci potrebbe essere la rivolta della città. Forature, la difficoltà di correre sui sanpietrini sconnessi, il rischio di cadute, la vergognosa chiusura anticipata della gara. Che vergogna. Eppure se proprio si doveva fare questa follia i termini per farla bene ci dovevano pur essere. La cosa andava studiata e realizzata in modo diverso, si doveva ragionare e intervenire per tempo. Sarebbe stata una prova di efficienza che avrebbe rivalutato la giunta Raggi di fronte al mondo. E’ stata l’ennesima prova di incapacità, di incompetenza, di superficialità. Non può finire così, dice già l’opposizione, qualcuno deve pagare per errori così madornali. Ma è soltanto l’ultimo di una serie di episodi che gridano vendetta e che sottolineano la incapacità di gestire questa città con un minimo di criterio. Qualcuno pagherà per questo? Certo che no. Uno dei limiti maggiori dei dirigenti grillini è quello di non mettersi mai in discussione, cascasse il mondo. Magari speravano che con la conquista di Palazzo Chigi le cose potessero cambiare motu proprio. Con l’arrivo di risorse e di attenzioni. Ma Di Maio sta toppando clamorosamente, mentre i ciclisti sfrecciavano con grande disagio sotto Piazza Colonna, davanti al Quirinale, a via XX settembre, a pochi passi da loro si consumava la resa del nascente governo giallo-verde. Peccato. Ci sarà una seconda occasione?

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