Omicidio Luca Sacchi,i dubbi sul ruolo della fidanzata Anastasiya - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Omicidio Luca Sacchi,
i dubbi sul ruolo della fidanzata Anastasiya

Resta da chiarire perché nello zaino della ragazza ci fossero mazzette di banconote. Da stabilire anche l’entità della somma di denaro. Al vaglio anche i suoi contatti coi pusher. La giovane, che ha negato la pista legata alla droga, sarà ascoltata di nuovo

anastasyaValerio Del Grosso e Paolo Pirino, i due giovani accusati di concorso nell’omicidio a Roma di Luca Sacchi, il personal trainer di 24 anni, restano in carcere. Ma adesso le indagini si concentrano sulla figura di Anastasiya Kylemnik, la fidanzata della vittima. Sul tavolo degli inquirenti ci sono ancora troppi interrogativi a cui dare risposte. La ragazza, che è testimone oculare del delitto e sarà presto risentita, è finita nel mirino dei rapinatori che l’hanno colpita alla testa con una mazza da baseball, probabilmente perché in possesso dello zaino pieno di soldi. Lei sin dal primo momento ha detto che “la droga non c’entra”

Resta da capire con esattezza perché in quello zainetto rosa portato in spalla da Anastasiya, ci fosse, come emerge dalle indagini, una somma ingente di denaro. Oltre duemila euro dicono le indagini, ma Repubblica ipotizza che i soldi fossero fino a dieci volte di più: ventimila euro. Ma anche i suoi contatti con i pusher sono sotto la lente degli inquirenti. Secondo il Corriere, la giovane rischia di essere indagata.

E se i due indagati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere davanti al gip nell’interrogatorio per la convalida dei fermi, un amico di Valerio Del Grosso, Maunel Incanì, ha parlato in un’intervista al Messaggero. Quella sera, ha raccontato, Incanì “mi ha cercato lui, voleva parlarmi. Mi ha detto quello che aveva fatto, e io non ho chiesto spiegazioni perché neanche ci credevo per quanto non me l’aspettavo. Valerio è un mio amico e lo resterà per sempre perché gli voglio bene. Quello che ha fatto è una cosa sbagliata e la pagherà”.

Sabato 26 ottobre, dopo l’interrogatorio in cui i due sospettati sono rimasti in silenzio, il gip ha convalidato il fermo. Pirino avrebbe rilasciato una dichiarazione spontanea nella quale, secondo quanto si apprende, ha detto che non sapeva che Valerio Del Grosso avesse una pistola, era lì per una rapina e non voleva uccidere nessuno. “Ha chiesto scusa per quello che è successo. Non voleva di uccidere nessuno”, ha detto l’avvocato Alessandro Marcucci, difensore di Valerio Del Grosso, lasciando Regina Coeli.

Luca Sacchi è morto giovedì 24 ottobre all’ospedale San Giovanni a Roma. Nella serata di mercoledì 23 era rimasto gravemente ferito durante un’aggressione. Sacchi, insieme alla fidanzata, è uscito da un pub in zona Appio, dopo aver bevuto una birra. Una volta fuori dal locale, la ragazza è stata strattonata nel tentativo di sottrarle lo zaino. È stata poi colpita con una mazza alla testa ed è caduta a terra. Luca ha reagito, ha rincorso gli aggressori ma è stato colpito alla testa dal proiettile di una pistola. I due giovani attualmente indagati sono stati fermati dopo che la mamma di Del Grosso si è presentata in commissariato dicendo: “Temo sia stato mio figlio”. Secondo il pm, Del Grosso e Pirino avrebbero dovuto consegnare della droga “ad un gruppo di amici della vittima, ma in realtà erano intenzionati a rapinare i giovani dei soldi che sapevano detenere in uno zaino da donna”.

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