Raggi al contrattacco: «Poteri, urbanistica e dem, ora parlo io» - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Raggi al contrattacco: «Poteri, urbanistica e dem, ora parlo io»

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Virginia Raggi  risponde al governatore del Lazio,  che ha bocciato qualunque intesa alle prossime comunali. Come in un gioco di specchi la prima cittadina evoca la discontinuità con il passato per riguadagnare terreno provando a snobbare l’avversario, salvo poi tirare in ballo un’altra questione: «Servono i poteri del sindaco, i poteri speciali che hanno tutte le grandi capitali internazionali». Respinta, invece, l’ipotesi di un sottosegretario. Ed ecco la frecciata ai dem, come se a Palazzo Chigi non fossero alleati dei Cinque Stelle: «Se davvero questa è l’intenzione di qualche esponente del Pd che si riempie la bocca di queste parole, ma poi quando è al governo e in Parlamento non fa nulla, ci dessero la dimostrazione della loro volontà e iniziassero a lavorare: hanno la maggioranza, credo questo sia il momento giusto per farlo».

Finora, però, i pentastellati si sono visti poco alle iniziative dell’Osservatorio parlamentare su Roma, trasversale ai partiti (la stessa Raggi, invitata a un incontro, si è limitata a mandare un messaggio). I progetti di rigenerazione urbana a Flaminio e a Monteverde, presentati ieri alla Casa dell’architettura, le offrono lo spunto per un’altra stoccata: «Il settore dell’urbanistica deve essere affidato a urbanisti: in passato è stato spesso casuale, seguendo logiche diverse. Abbiamo voluto invertire la tendenza». Giulio Pelonzi, capogruppo del Pd in Campidoglio, contesta alla sindaca di «svegliarsi soltanto ora», ricordandole che «al primo mandato da presidente della Regione, Zingaretti ha proceduto alla devoluzione dei poteri verso il Comune in ottemperanza alla legge su Roma Capitale, ma la sindaca rifiutò»

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