Assalto alla Cgil. Lamorgese informa sugli scontri di Roma - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Assalto alla Cgil.
Lamorgese informa sugli scontri di Roma

Oltre 1500 proteste da questa estate contro il green pass. Il ministro: "Ci attende periodo impegnativo. Non abbassare la guardia"

Lamorgese-Luciana-Camera-InformativaDall’inizio della pandemia ci sono state 5.769 manifestazioni contro le misure del governo per il contenimento del Covid. Di queste, 3.668 si sono svolte nel 2021: 1526 si sono tenute dal 22 luglio al 18 ottobre di quest’anno e sono state rivolte soprattutto contro il ‘green pass’. Il 3,4% è sfociato in episodi di violenza, ossia 52 manifestazioni. Sono i numeri forniti dalla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese nell’informativa urgente alla Camera sui fatti avvenuti lo scorso 9 ottobre a Roma in occasione della manifestazione in piazza del Popolo contro il green pass. La ministra ha espresso solidarietà alla Cgil, parole accolte dall’applauso dell’emiciclo, e alle forze di polizia.

In particolare, ha detto la ministra, l’assalto alla sede della Cgil e le proteste di piazza del 9 ottobre, che, inaspettatamente hanno attirato un numero di partecipanti più che triplicato rispetto a quello previsto”, hanno rappresentato “una situazione che per dimensione, intensità e durata non ha avuto precedenti”: 8 angoscianti minuti, con apice tra le 17.32, quando i manifestanti hanno fatto irruzione nella sede sindacale, e le 17.35, quando le forze di polizia hanno ripreso il controllo della situazione e liberato i locali”. “L’iniziativa di Roma ha visto una partecipazione eterogenea di gruppi sia della destra radicale che della sinistra antagonista e anche di semplici cittadini. Un numero di persone tra le 10 e 12mila persone. Ci si è interrogati sulla sottovalutazione dell’evento anche a causa di difetti di comunicazione, ad esempio gli organizzatori della manifestazione nel dare preavviso avevano previsto circa mille persone”. Così “la forza pubblica ha messo a disposizione circa 840 unità effettive da ritenersi adeguate rispetto alle stime previsionali”. Come non sono mancati “controlli ai caselli autostradali”. Alle 16.45, tuttavia, senza alcuna autorizzazione circa 3 mila manifestanti hanno iniziato a muoversi in corteo da piazzale Flaminio” in maniera ”impetuosa e disordinata e per un breve momento le forze di polizia hanno accusato una grave difficoltà di reazione”, ha detto. L’altro aspetto critico è stata la partecipazione di esponenti di Forza nuova, con circa duecento unità. Le forze dell’ordine non hanno assecondato il disegno criminoso espresso da Giuliano Castellino a piazza del Popolo, nel corso del quale il leader di Forza Nuova annunciava di voler recarsi alla Cgil. Così Luciana Lamorgese ha affrontato il nodo politico della presunta accondiscendenza degli agenti in piazza coi manifestanti. Si tratta dell’accusa al Viminale di non aver dato un’adeguata risposta all’assalto forzanovista.

Nessuna lettura “politica” può essere fatta sull’argomento, ha detto, perché “riecheggia stagioni drammatiche” vissute dal nostro Paese e “insinua” il dubbio che le forze di polizia, cui dobbiamo la difesa delle istituzioni e il mantenimento della pace sociale, si prestino ad essere “strumento di oscure finalità politiche” e getta un’ombra inaccettabile sull’operato delle forze dell’ordine che nella manifestazione hanno pagato il tributo di ben 41 feriti anche per fronteggiare i facinorosi intenzionati ad assaltare le sedi istituzionali”. Dai banchi di FdI si sono levate urla di protesta, tanto da richiedere l’intervento del presidente Roberto Fico, che ha richiamato all’ordine i deputati Mollicone e Delmastro Delle Vedove, ma anche alcuni esponenti dem, che rispondevano a tono alle proteste di FdI. “Vi richiamo all’ordine, non è ancora iniziato il dibattito”, ha insistito Fico. La ministra va avanti e sottolinea che “si è adombrata l’ipotesi della presenza in piazza di agenti di polizia infiltranti tra i manifestanti. Sento di dover escludere anche questo retroscena. Nel dispositivo era previsto com’è normale la presenza di agenti in borghese della Digos con compiti di monitoraggio” e confronto coi manifestanti. Sulla presenza in piazza di Castellino, destinatario di daspo, Lamorgese ha spiegato che il regime di sorveglianza speciale a cui è sottoposto, consente di poter partecipare a manifestazioni.

In questo periodo la protesta ha investito minacciosamente ogni ambito facendo emergere “nuovi soggetti da tutelare e nuovi obiettivi sensibili da proteggere”, ha precisato Lamorgese, sottolineando il “carattere sfidante della protesta, intenzionata a non fermarsi”. Per il ministro “non si può in alcun modo abbassare la guardia” e bisogna “mantenere massima attenzione per garantire che non sia turbata la tranquillità nazionale”. “L’obiettivo che dobbiamo prefiggerci è guidare il Paese fuori dalla pandemia senza che le effervescenze delle conflittualità producano traumi o ferite profondi – ha detto -. L’andamento delle manifestazioni dell’ultimo fine settimana induce a mantenere massima l’attenzione affinché non sia turbata la tranquillità della comunità nazionale. Lo strumento per garantite questo è il doveroso equilibrio tra il diritto di manifestare il dissenso e la tutela dei diritti e le libertà dei cittadini”. Alla fine dell’informativa alla Camera della ministra Lamorgese, Fratelli d’Italia urla un coro di protesta: “Dimissioni, dimissioni”. Il presidente Roberto Fico richiama all’ordine. Applausi per la titolare del Viminale, invece, da parte di Pd, M5S e Iv. A Montecitorio seduto tra Debora Serracchiani ed Enrico Borghi, c’è anche Enrico Letta. Il segretario del Pd rientra alla Camera che aveva lasciato da deputato, dopo l’anno a Palazzo Chigi, nel luglio 2015.

“Ministro si prenda le sue responsabilità: se l’intelligence non l’aveva capito che sarebbe arrivata quella gente, è grave, se l’aveva capito e non gliel’ha detto è ancora più grave. Si faccia dare una mano, non si isoli nei suoi uffici. Ci sono poliziotti che non si sentono tutelati, difenda i suoi uomini, non scarichi su di loro le sue responsabilità”. Così il leader della Lega, Matteo Salvini, parlando al Senato, rivolgendosi al ministro Lamorgese. “Faccia sentire la sua vicinanza a chi lavora con lei, a fianco. Ma è normale fare una manifestazione alla vigilia del voto, poi idranti a urne aperte, ma neanche in Cile, in Venezuela”, ha aggiunto Salvini, concludendo: “A parti invertite, voi della sinistra, avreste mandato i caschi blu dell’Onu, basta ipocrisia. Lei faccia il ministro, sinora non ce ne siamo accorti”.

Voglio ribadire “il nostro sdegno e condanna per l’assalto alla Cgil di chiara matrice fascista. Un evento gravissimo e inquietante che riporta alla nostra memoria gli anni bui che precedettero il Ventennio”, ha detto la capogruppo del Pd Debora Serracchiani. “E’ stata poco comprensibile la riluttanza della Meloni a riconoscere la matrice fascista” degli scontri di Roma ma è “inammissibile costruire la tesi del complotto ordito contro la destra”, ha aggiunto. L’idea che “tutti i ministri stiano tentando di danneggiare un partito e sovvertire l’ordine democratico è un’accusa da rigettare con la massima fermezza”.

La deputata azzurra Annagrazia Calabria, intervenendo in Aula dopo l’informativa del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, ha piu’ volte ripetuto la necessità e l’importanza di essere “uniti” in questo momento. Infine, ha ricordato che Forza Italia “ha sempre sostenuto l’importanza del green pass, strumento che sta funzionando”, stigmatizzando “l’equivoco di fondo sul concetto di libertà: l’alternativa è tra l’obbligo del green pass e un nuovo lockdown, tertium non datur e non credo ci sia qualcuno che ritenga che le imprese possano permettersi nuove chiusure, ci aspettiamo da lei ministro di far rispettare le regole”, ha concluso Calabria.

“Non abbiamo dubbi a definire le violenze di Roma come neofasciste ma non abbiamo sentito parlare della violenza rossa che grazie alle Forze di Polizia non ha potuto aggredire la Camera del lavoro o le sedi dei quotidiani”. Così il capogruppo Fdi alla Camera, Francesco Lollobrigida in risposta all’informativa del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. “Il ministro Lamorgese su sabato 9 ha mentito – ha aggiunto l’esponente Fdi rivolgendosi direttamente alla titolare del Viminale – non scarichi sulle nostre forze di Polizia le sue responsabilità, si vergogni. A Trieste ha dimostrato che il pugno di ferro verso gli inermi lo sa usare ma contro Forza Nuova no”.

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login