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Spallanzani, Francesco Vaia è il nuovo Direttore Generale. E parla dei contatti russi e sullo Sputnik

foto 2 RID- Francesco Vaia allo Spallanzani+++++ridDalla Commissione sanità della Regione Lazio vota a favore della nomina di Francesco Vaia (nella foto presso l’ospedale Spallanzani di Roma) come Direttore Generale dell’Istituto Spallanzani. Con un solo voto contrario, espresso dal gruppo misto ex M5S Davide Barillari, e 13 a favore. Vaia è dunque stato indicato come nuovo dg dell’Istituto. Adesso si attende solo il decreto di nomina del presidente della Giunta della Regione, Nicola Zingaretti. Francesco Vaia è stato nominato direttore sanitario all’INMI di Roma a dicembre 2019, pochi giorni prima che esplodesse la pandemia del virus Covid – 19. Si è trovato, suo malgrado, a seguire passo dopo passo, minuto dopo minuto, tutte le fasi della pandemia, gestendo ogni giorno i bollettini sanitari sull’andamento del coronavirus, riorganizzando soprattutto i posti letto in dotazione all’Istituto, oltre le fasi successive delle vaccinazioni alla popolazione e ai sanitari. A seguito del trasferimento dell’ex Direttore Generale Marta Branca nel febbraio 2021 Vaia ha ricevuto la nomina facente funzioni della Direzione Generale dello Spallanzani. Non è mai entrato nell’ufficio DG preferendo lavorare nel suo ufficio da direttore sanitario, pur svolgendo le funzioni del direttore generale. Oggi entra in quell’ufficio di via Portuense a pieno titolo. E rimarrà vacante la casella del direttore sanitario. Via, fin d’ora, al toto nomine.

Negli ultimi giorni Vaia è entrato nel circuito mediatico, che a volte può essere un tritacarne, i cui media hanno tentato di gettare ombre sul suo passato quando era dirigente di alcune Asl romane. Alcune testate giornalistiche hanno buttato benzina sul fuoco con la scusa di criticare le mosse del manager nel campo dei vaccini. Vaia ha però difeso il suo operato con i giornalisti che lo hanno contattato. La vicenda russa in primo piano, varie congetture hanno gettato veleni sull’intero Istituto. Perché abbandonare ReiThera, ricerca italiana, e concentrarsi invece su Sputnik, ricerca italo -russa? All’Adnkronos Salute Francesco Vaia ha risposto punto per punto. Ecco l’intervista rilasciata all’agenzia stampa di piazza Mastai. «I nostri ricercatori hanno sempre condotto su diversi tipi di vaccini, anche non ancora approvati dalle Agenzie regolatorie, come da missione della ricerca, che, in maniera indipendente, fornisce strumenti a chi deve decidere. Lo Spallanzani – rimarca Vaia – non ha mai abbandonato il vaccino di ReiThera per concentrarsi su Sputnik-V. Sono stati due percorsi di ricerca totalmente distinti». Perché, durante la sperimentazione, non siete poi andati in Russia come avevate detto? «La recrudescenza dell’epidemia ed i nostri impegni assistenziali ci hanno indotto a limitare il trasferimento internazionale», risponde Vaia. Pensa sia il rischio che i russi hanno acquisito dati sensibili che forse potrebbero ora essere usati contro l’Italia? «Per quanto ci riguarda, il rischio di trasferimento di dati sensibili e pari a zero», ribadisce. Da tempo si parla della guerra ibrida avanti da Mosca, non ritiene che sia stato un azzardo quell’intesa con il Fondo Sovrano e che sia stato dato spazio alle politiche antioccidentali di Putin? «Ribadisco che tutte le nostre azioni sono sempre state portate all’attenzione delle Autorità di Governo e di Sicurezza competenti», ricorda. Si parla di personale dello Spallanzani sia stato avvicinato dai russi, che propose anche del denaro, e di una richiesta di intervento fatta ai carabinieri. Ne fu informato ed eventualmente cosa fece o cosa intende fare ora dopo che sono emerse tali indiscrezioni? «Per quanto mi risulta, attraverso le informazioni acquisite, non fu sporta nessuna denuncia – chiarisce – Ho informato su questo l’Autorità Giudiziaria e ove emergessero anche di solo sospetto, non esiterei ad intraprendere tutte le azioni legali a tutela dell’Istituto».

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