RSA AL COLLASSO – QUATTRO MILIONI DI CITTADINI CON LE SPALLE AL MURO
Il mondo dell’assistenza ai non autosufficienti, soprattutto anziani, conta oltre 400.000 persone direttamente ospiti delle strutture residenziali, 300.000 operatori addetti all’assistenza diretta, 100.000 operatori dell’indotto, 3 milioni di familiari, alcune centinaia di imprese, che rappresentano l’unica, reale risposta dello Stato alle esigenze di una fetta importante di utenti, quelli che vengono definiti soggetti fragili. Una comunità che oggi vive, dopo la pandemia, una nuova, angosciosa situazione : futuro incerto, a forte, fortissimo rischio
PAGARE STIPENDI O BOLLETTE – Se la quasi totalità delle strutture del settore ha chiuso in perdita i bilanci degli ultimi due anni, oggi appare impossibile continuare a fornire i servizi facendo fronte ai nuovi costi energetici senza un sostanziale riconoscimento economico ed un cambio di rotta nella gestione di questa emergenza. Nei prossimi mesi prima di chiudere definitivamente il dilemma sarà : pagare gli stipendi o le bollette ?EFFETTO CAOS SUL SISTEMA SANITARIO – Far chiudere per insostenibilità economica le RSA getterà nel caos il sistema sanitario italiano: dove si andranno ad assistere gli anziani ospiti, tutti gravemente non autosufficienti ? Si dovranno trasferire negli ospedali, già drammaticamente in affanno ? Oppure al proprio domicilio – per quella metà che può contare su un supporto familiare – bloccando famiglie e sconvolgendone la vita ?LE RISPOSTE DELLA POLITICA – Una popolazione di milioni di italiani sull’orlo della disperazione attende una risposta chiara ed immediata dalla politica: si faccia avanti chi ha il coraggio di occuparsi dei più deboli, come noi facciamo da decenni, tra tante difficoltà.
GLI INTERVENTI INDISPENSABILI, SUBITO – Si rendono pertanto necessari subito, in relazione alla attuale, drammatica emergenza
A)un intervento economico diretto di sostegno per il pagamento delle utenze elettriche e del gas
B)un intervento per lo sblocco dell’attività libero professionale del personale dipendente del SSN (Infermieri) e per il rientro volontario in servizio degli infermieri pensionati con quota 100, senza penalizzazioni.
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