Cos’è l’odontoiatria conservativa - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Cos’è l’odontoiatria conservativa

faddaIl campo dell’odontoiatria comprende tante specializzazioni differenti; tra queste troviamo l’odontoiatria conservativa che si occupa di conservare i denti colpiti da fratture o carie, comunemente trattate durante una comune visita dentistica.

La ricerca e le nuove tecnologie hanno permesso negli anni di integrare moderne procedure conservative considerate poco invasive e che permettono di rimuovere solo il tessuto da curare, senza alterare il tessuto dentale sano o l’estetica originale dei denti.

Prima di analizzare nel dettaglio che cos’è e in cosa consiste questa particolare specializzazione, si possono trovare i centri specializzati in odontoiatria conservativa Roma per richiedere una valutazione professionale.

Quando serve l’odontoiatria conservativa e in cosa consiste

La carie è una problematica dentale molto comune e rappresenta un processo infettivo in grado di colpire i tessuti più duri del dente, ovvero lo smalto, la dentina e il cemento. Si tratta della malattia degenerativa dentale più diffusa e si sviluppa generalmente a causa dei batteri che normalmente sono presenti all’interno della nostra bocca e producono degli acidi che a lungo andare danneggiano il dente.

La diagnosi della carie avviene durante una visita dal dentista e molto spesso richiede l’utilizzo di esami strumentali come la radiografia, fondamentale per classificare la tipologia di carie e valutare il tipo di trattamento conservativo da eseguire.

I trattamenti conservativi moderni non sono invasivi e spesso si effettuano utilizzando materiali adesivi che si attaccano al dente e permettono il recupero completo dello smalto, della dentina o più in generale della parte dura del dente.

I principali trattamenti conservativi dentali si suddividono in due categorie:

  • Odontoiatria conservativa diretta: come l’otturazione, generalmente utilizzata per la cura dei denti non completamente danneggiati. I trattamenti diretti possono essere effettuati direttamente alla poltrona;
  • Odontoiatria conservativa indiretta: una soluzione di restauro che dura nel tempo e utilizzata per un effetto esteticamente più efficiente. Si utilizzano gli intarsi in composito o in ceramica appositamente confezionati nel laboratorio e servono a riprodurre la parte di dente fratturata o cariata.

Esempio di un intervento odontoiatria conservativa: le fasi

I trattamenti dell’odontoiatria conservativa prevedono diverse fasi comuni, a partire dalla pulizia e disinfezione della cavità dentale da trattare, l’asportazione del tessuto infetto e successivamente è possibile procedere con una procedura diretta o indiretta.

Le fasi di pulizia, disinfezione e asportazione del tessuto cariato o infetto possono prevedere l’utilizzo di strumenti come le frese, la terapia laser o l’air abrasion, tutti molto utilizzati all’interno degli studi dentistici. È previsto l’utilizzo dell’anestesia locale per poter svolgere il trattamento senza provocare dolore al paziente.

In una seconda fase si prevede la fase di restauro con la sostituzione dei tessuti e l’utilizzo del materiale di riempimento scelto in fase di valutazione. Quando la struttura dentale esterna subisce un forte indebolimento, lo specialista può consigliare l’installazione di una corona dentale per sostituire il rivestimento naturale del dente e ripristinare la sua funzione masticatoria.

Tra le tecniche di odontoiatria conservativa più conosciute troviamo la devitalizzazione, ovvero la terapia canalare più utilizzata quando la carie raggiunge la polpa del dente.

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