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CROLLA IL BLOCCO BARELLE, SCENDONO LE LISTE D’ATTESA?

badfrelleIn una nota la Regione Lazio resoconta sulle prime azioni-tampone del presidente Rocca per le attese nei Pronto Soccorso.  Si parla del -83% ambulanze e le barelle bloccate presso i PS a settembre rispetto al mese di gennaio, del -29% le attese dei pazienti in PS prima di trovare un posto letto per il ricovero e del -28% le attese dei pazienti nei PS tra la visita medica e la dimissione.

Giulio Terzi

 

Le acque della sanità laziale sono ancora piuttosto agitate, c’è un problema di risorse (umane e finanziarie), c’è la fuga dei medici e degli infermieri,  sullo sfondo la questione (sostanziale) dei conti. Ma caos Pronto Soccorso e liste d’attesa?  La Regione ha messo in circolo una nota ufficiale, nei giorni scorsi, che almeno in apparenza fa chiarezza su questo punto.  “Cominciano a funzionare le prime azioni messe in campo dal presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, sulle condizioni e sulle attese dei pazienti nei pronto soccorso”, si legge nella nota. Sono diminuiti, riferisce la Regione, dell’83 per cento le ambulanze e le barelle bloccate presso i pronto soccorso a settembre rispetto al mese di gennaio di quest’anno. Diminuiti del 29 per cento le attese dei pazienti in pronto soccorso prima di trovare un posto letto per il ricovero e del 28 per cento le attese dei pazienti nei pronto soccorso tra la visita medica e la dimissione. “Tutto ciò, nonostante si sia registrato un aumento di accessi del 5 per cento nei pronto soccorso da gennaio a settembre 2023”. Quindi siamo a posto e le segnalazioni in senso contrario sono legate a singoli episodi e non ad un quadro generale? Lo dice la Regione con dati ufficiali, crediamoci.  “Il lavoro da fare è ancora tanto, ma i primi segnali ci confortano sulla bontà delle strategie intraprese. Le prime misure adottate in emergenza stanno dando i loro frutti nell’attesa delle manovre strutturali, che abbiamo impostato con la nuova rete ospedaliera, l’informatizzazione delle disponibilità dei posti letto e la costituzione della task force centrale”, commenta Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio.

Tutto merito della informatizzazione dei posti letto sia pubblici sia privati accreditati, che sta consentendo di avere una visione in tempo reale dei posti letto non occupati nei reparti ospedalieri e alla messa a disposizione del servizio sanitario di numerosi posti letto di post acuzie e territoriali, attraverso il progetto sperimentale di gestione del sovraffollamento dei pronto soccorso autorizzato a maggio dalla Giunta regionale, che ha aiutato a ridurre l’occupazione dei reparti ospedalieri.  Non va dimenticato che fino a non molto tempo fa la segnalazione di posti disponibili da un ospedale all’altro avveniva via fax. Il passo avanti c’è stato. La Regione fornisce i dati mese per mese e l’analisi dei numeri da l’idea del progressivo  e costante miglioramento della situazione. “Le politiche del presidente Rocca – si legge ancora nella nota – hanno segnato un cambio di direzione anche nelle attese dei pazienti nei pronto soccorso. Basti pensare che le ore medie di attesa tra la visita medica e la dimissione hanno subito un taglio drastico (-28 per cento) nei primi nove mesi dell’anno. Nello specifico, come si evince dai numeri, i mesi di luglio e agosto mettono in risalto quanto siano stati efficaci i provvedimenti programmati, applicati e monitorati dal presidente Rocca, nonostante gli accessi nei pronto soccorso siano aumentati di 5,9 per cento a luglio e 3,5 per cento ad agosto di quest’anno”.
Oltre all’informatizzazione dei posti letto di degenza e al “progetto sperimentale temporaneo di gestione del sovraffollamento dei pronto soccorso”, la nota riorda “gli investimenti vitali sul personale sanitario: oltre 200 procedure autorizzate per le assunzioni dei medici d’emergenza e urgenza, ma anche le prestazioni aggiuntive dei medici (100 euro lordi l’ora, partendo da 340 euro lordi in più per 65 ore mensili per arrivare fino a 1.040 euro per 150 ore) in servizio nei pronto soccorso. E ancora: la task force presso Ares 118 attiva per 12 ore al giorno e per 365 giorni all’anno, la centrale operativa che fotografa la situazione esistente in tutte le strutture sanitarie, pubbliche e private accreditate ora dopo ora”. Per ora ce lo facciamo bastare.

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