E la "fascia verde" anti-smog? Ne riparliamo (Forse) - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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E la “fascia verde” anti-smog? Ne riparliamo (Forse)

L’intesa trovata tra Regione Lazio e Comune di Roma su Fascia Verde ZTL, non soddisfa Legambiente: l’accordo, fa slittare a novembre 2024 il divieto di ingresso nell’area per Euro 4 diesel e Euro 3 a benzina e inoltre, in attesa dell’attivazione di Move-in e dei carnet, si posticipa di un numero imprecisato di mesi l’accensione dei varchi.

“Da oggi si sarebbero dovuti accendere i varchi della Fascia Verde, con la prima grande azione di contrasto allo strapotere delle auto nella capitale, al quale sarebbero poi dovuti seguire Congestion Charge, nuovi Tram, potenziamento del TPL tutto e della sharing mobility ma l’accordo Regione-Campidoglio sul suo slittamento a fine 2024, ferma un iter quasi decennale ed è una pessima notizia per la Capitale – dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio -. Le automobili hanno, da tempo, uno strapotere assoluto sulle strade di Roma, della quale ci si accorge ad ognuno dei frequentissimI lutti su strisce pedonali o quando respiriamo il veleno che sta nell’aria. Noi non faremo neanche un passo indietro nella nostra spinta alle politiche di riduzione del numero di automobili e la moltiplicazione delle possibilità di spostamento su TPL, a piedi, in bici e in sharing mobility, perché sono strategie di profonda trasformazione urbana, un grande tema sul quale c’è bisogno di scegliere da che parte stare: rimandando di anno in anno le restrizioni ai veicoli inquinanti, si sceglierebbe di stare dalla parte del dominio assoluto delle autovetture sulle strade; generando l’apertura di questi cantieri della transizione ecologica per la mobilità romana, si può segnare profondamente e positivamente il futuro di Roma”.

L’Associazione del Cigno Verde ricorda i nuovi limiti della prossima direttiva europea sulla qualità dell’aria, molto più stringenti  e in linea con quanto richiesto lo scorso anno dall’OMS: secondo le nuove soglie d’esposizione, infatti, le PM2.5 avranno un limite sulle 24 ore che scende da 25 a 15 μg/m3; le PM10 avranno un limite annuale che passa da 20 a 15 μg/m3; e l’NO2 avrà limite di concentrazione annua che scende a 10 μg/m3 (sempre nella media giornaliera rispetto all’annualità) e a 25 μg/m3 come limite giornaliero; la data massima per raggiungere tutti gli obiettivi è settembre 2035. Con la questione legislativa europea, fa il paio l’allarme lanciato dal Congresso degli oncologi europei in questi giorni, ricorda Legambiente, relativamente al legame smog-tumori, con il quale si chiede all’Unione Europea di velocizzare l’attuazione delle linee guida dell’OMS, senza dimenticare che le emissioni di Roma hanno già comportato per la Capitale una procedura di infrazione comunitaria e relative multe.

“Invece di investire su TPL e sharing mobility, così, oltre che esporre i cittadini all’inquinamento, si fanno pagare per anni e anni anche le sanzioni per la scarsa qualità dell’aria – commenta Amedeo Trolese, responsabile mobilità di Legambiente Lazio -, saranno invece necessarie serie politiche antinquinamento per giungere in regola all’appuntamento con i limiti delle nuove direttive. A cominciare dalle politiche di mobilità: un impegno collettivo che tutte le amministrazioni devono assumere con continuità e convinzione altrimenti nessuno potrà dirsi estraneo da future responsabilità. Chiediamo serietà nelle azioni dell’amministrazione e non questo continuo tira e molla che non dà certezza; chiediamo l’attivazione della ZTL anche attraverso percorsi di informazione e formazione, con il coinvolgimento più ampio possibile dei cittadini sull’intervento e le sue ricadute positive sulle persone, soprattutto per quelle più fragili e delle fasce sociali più deboli. Chiediamo che vengano attuate tutte le politiche di mobilità sostenibile e per la città dei 15’ (che al momento è un vuoto slogan) a supporto dell’attivazione della ZTL così come proposta nella prima versione, in linea con le direttive europee e con quello che le altre capitali europee stanno costruendo”.

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