Furti in oledotti, Cormorani pieni di kerosene. Montino: "Disastro ambientale" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Furti in oleodotti, kerosene ovunque. Il sindaco di Fiumicino: “Disastro ambientale”, Wwf: “Moria di pesci”

– È ormai un disastro ambientale ed ecologico. Lo sversamento di cherosene nel Rio Palidoro e nel fiume Arrone, causato dai tentativi di furto sull’oleodotto Eni, ha prodotto al terzo giorno consecutivo la sua fase più critica, a partire dalla scorsa notte, coinvolgendo ormai diverse zone nord del comune di Fiumicino, da Palidoro al Villaggio dei pescatori di Fregene, passando per Maccarese. Stanotte tante telefonate di cittadini allarmati ed a lamentare i forti cattivi odori. Le luci del giorno, con il passare delle ore, hanno però fatto emergere progressivamente sempre più l’ingente danno ambientale, con il cherosene che ha raggiunto e penalizzato la rete capillare dei canali agricoli e di bonifica, sino alla foce dell’Arrone, fino a sfiorare le aree naturalistiche. A farne le spese anche la fauna: morie di pesci nei canali mentre decine tra animali e uccelli acquatici, attratti proprio dai pesci in superficie sull’acqua, sono rimasti impregnati di carburante e trovati morti. «Un disastro ancora impossibile da quantificare», ha commentato amareggiato il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, che con il comandante della capitaneria di Porto di Roma, Lorenzo Savarese, ha predisposto tutti gli atti necessari alla diffida dell’Eni affinchè «provveda ad adottare urgentemente ogni misura per eliminare gli effetti dannosi già prodotti o potenziali e a prevenire il pericolo di ulteriore danno all’ambiente». E Montino ha anche emesso un’ordinanza di divieto di utilizzo dell’acqua in alcuni tratti dell’Arrone e del Rio Palidoro, per scongiurare qualsiasi rischio alla salute e igiene pubblica, oltre al divieto per gli allevatori di far abbeverare il proprio bestiame al pascolo in libertà. Il primo cittadino ha allertato anche l’Arpa Lazio e tutti gli enti preposti a stabilire le ricadute non solo ambientali ma anche quelle che riguardano la salute pubblica. In azione, ormai da tre giorni, una task force con autospurgo e panne galleggianti oleoassorbenti per contenere lo sversamento. A fornire la fotografia del disastro ambientale è stato Riccardo Di Giuseppe, responsabile dell’Oasi Wwf di Macchiagrande a Fregene, che ha lanciato anche un appello a volontari ambientalisti a raggiungere per le verifiche e soccorrere gli animali rimasti coinvolti: «È un disastro ecologico ambientale enorme: la preoccupazione è che sia solo l’inizio poichè ormai è evidente sia stata intaccata la catena alimentare. La situazione più difficile l’abbiamo riscontrata nel Canale Tre Cannelle, che confluisce nell’Arrone. Siamo riusciti a soccorrere una decina di uccelli acquatici». Domani all’alba nuove squadre di volontari del Wwf, che hanno risposto all’appello, riprenderanno a perlustrare l’area coinvolta dal danno ambientale.

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