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TRASTEVERE/Delibera-killer, a rischio i tavolini di bar e commercianti? Pica (esercenti), guida la rivolta

tavoli trastevereDehors a rischio nei vicoletti di Trastevere. I tavolini all’esterno di bar e ristoranti in uno dei quartieri della movida romana potrebbero presto scomparire. Per la precisione, dal primo gennaio 2014, quando le concessioni demaniali permanenti di molti locali verranno disdette. Molti esercenti della zona stanno ricevendo l’avviso proprio in questi giorni. Il provvedimento si rifà a una delibera del febbraio 2010, approvata dalla precedente giunta e relativa alla definizione delle aree all’interno del centro storico.

I commercianti si sono immediatamente ribellati: “Applicare le stesse norme del codice della strada ai vicoli di Trastevere è una follia”, ha commentato Alessandro Pulcinelli, titolare del Bar del Cinque. “Questo piano prevede che anche chi è in regola con le tasse e le autorizzazioni da gennaio non potrà più esporre tavolini se non verrà rispettata la distanza di 5 metri dal locale al muro antistante. Ci saranno ricadute negative in un momento già difficile per la crisi”.

Gli esercenti stimano un calo di incassi intorno al 40 per cento e minacciano ricorsi e mobilitazioni in piazza. “Chiediamo un incontro urgente all’assessore al Commercio, al sindaco Marino e al presidente del Municipio I, affinché si proceda a una rivisitazione delle norme di occupazione di suolo pubblico”, ha detto Claudio Pica, segretario dell’Associazione esercenti bar di Roma, che raccoglie 13mila esercizi pubblici della capitale.

Secondo i negozianti, pesanti sarebbero  le ricadute sull’occupazione. Non solo. Anche le casse comunali, secondo l’Associazione, perderebbero gli incassi derivanti dalla tassa di occupazione di suolo pubblico da parte di molti locali del centro. Infine c’è l’allarme abusivismo: “Se applicheranno questa delibera – aggiunge Pica – nel centro storico aumenterà l’abusivismo. I titolari dei pubblici esercizi forniscono servizi importanti ai cittadini e ai turisti, dai bagni alla qualità dell’offerta commerciale, ma negli ultimi anni ci sentiamo bistrattati dalle amministrazioni comunali”.

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