Benservito al portavoce di Marino? - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Benservito al portavoce di Marino?

Marco Girella ha esagerato, forse verrà scaricato. Ma l’obiettivo dell’attacco era il sindaco

marco-girella1Adesso che il  presidente del consiglio Matteo Renzi, il “rottamatore”,  gli ha imposto l’alto-là, di fatto commissariandolo, tutti gli tirano le pietre. Qualcuna indirettamente, ma non per questo meno pesante: è il caso di quella scagliata da Giuseppe Onorato, della Lista Marchini, contro il capo del suo ufficio stampa, Marco Girella. Ma che aveva come bersaglio principale proprio lui, il sindaco “marziano” della Capitale, Ignazio Marino. Bersaglio, va detto subito, più che scontato: come non essere tentati di rinfacciare – a un sindaco alla guida di una città come Roma, di cui l’Italia ha scoperto grazie al “SalvaRoma” che è un buco nero di debiti e la cui amministrazione fa notizia ogni giorno per corruzione e sprechi di ogni genere – costi non in linea con i proclami di austerità e buona gestione fatti e ripetuti per essere eletti?

Non stupisce quindi che, il giorno in cui il presidente del consiglio ha pregato il sindaco Marino di smetterla con “i piagnistei”  e lo ha invitato in tono perentorio a fare economie in Campidoglio prima di andare a chiedere soldi al governo, chi aveva qualche sassolino nella scarpa abbia deciso di toglierselo. Come ha fatto appunto Onorato. Favorito da un formidabile assist, va detto, di quella che è poi stata la sua vittima. Cioè Marco Girella, 53 anni, di Cesena, noto agli appassionati anche come scrittore di gialli (sotto lo pseudonimo, se non sbagliamo, di Mario Bettini). Rientrando a casa, Onorato ha infatti trovato ad attenderlo una raccomandata con la quale, come ha poi scritto su Facebook,  Girella lo ha “formalmente diffidato” e “minacciato di citarlo in giudizio”  per i suoi ripetuti riferimenti al fatto che per il suo lavoro sarebbe “pagato a peso d’oro”.

Onorato, citando una delibera della Giunta, ha più volte affermato che il giornalista “grava sul bilancio 2014” del Comune di Roma per una somma di “170.787,53 euro”. Cifra non contestabile, che contiene anche i contributi previdenziali e l’Irap. Ma è evidente che a sentire queste cifre, il cittadino normale può essere portato a pensare che tutti quei soldi finiscano nelle tasche di Girella. Il quale, infatti, ha dichiarato alla stampa che il suo stipendio netto è di 57.000 euro netti l’anno e che Onorato “fa finta che il costo aziendale sia il mio imponibile lordo e poi mi attribuisce un premio di 13.000 euro lordi che io prenderò tra due anni se avrò ottenuto una serie di risultati prefissati”. E’ evidente che l’attacco di Onorato è soprattutto alle spese di Marino, il cui staff di un’ottantina di persone (per l’esattezza 78, con sedici assunzioni in appena due mesi) incide per il 2014 sul bilancio capitolino per 5,4 milioni di euro, come documentato nell’autunno scorso dal Fatto Quotidiano. E non ha certo torto Renzi che, al “marziano”, ha chiesto di cominciare prima di ogni altra cosa a fare economie. Ma Girella comunque ha esagerato. In Campidoglio non era simpatico prima (uno dei tanti “stranieri” imposto da Marino) e lo è tanto meno ora. Qualcuno dice che il potere, anche se riflesso, dà alla testa. Anche il suo predecessore ( il portavoce e in molte occasioni la “voce” di Alemanno) aveva finito per credere di essere lui il sindaco. Girella potrebbe essere ora la vittima sacrificale. Dicono che abbia già fatto la valigia e stia per abbandonare l’incarico. Fuori due, dopo le dimissioni del capo di Gabinetto Enzo Foschi un altro pezzo di “cerchio magico” che se ne va.  Anche in questo caso non piange nessuno. Carlo Rebecchi

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