SUA SANTITÀ IL BUSINESS DEI FEDELI - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

SUA SANTITÀ IL BUSINESS DEI FEDELI

Stanziati 8 milioni di euro (alla fine il costo finale sarà di 11) per l’evento della canonizzazione dei Papi a san Pietro. Stranezze di una giunta che regala 4 milioni di bottigliette di acqua minerale e paga i suoi “volontari” 400mila euro

sanpietro_vaticano2Quanto è costata la Messa di canonizzazione di due Papi a San Pietro? Il Comune di Roma ha stanziato circa 8 milioni di euro. Il conto sarà liquidato dall’amministrazione capitolina ai fornitori non prima del 30 giugno prossimo ma il conto finale sarà superiore, potrebbe attestarsi sugli 11 milioni di euro. I pellegrini, dati in arrivo nella capitale per oltre un milione,  sono giunti in misura inferiore alla stime, 800mila. In realtà la costosa “macchina” organizzativa era stata messa a punto qualche mese prima dal Campidoglio. Una cura unica al mondo nell’attenzione riservata ai fedeli, dai trasporti pubblici attivi 24 ore su 24, all’assistenza alle persone, ai servizi igienici, ai duemila vigili in campo (sulle strade) in più rispetto all’ordinario, alla Protezione Civile che ha assoldato 2630 volontari, all’acqua gratis a volontà per tutti (4 milioni di bottigliette con etichetta Egeria), al controllo sociale (spariti gli ambulanti abusivi sotto le Mura Vaticane per 24 ore). Otto milioni di euro che la giunta, assente il sindaco Marino, ha stanziato lo scorso 4 aprile, presenti il vice sindaco e 6 assessori su 11. Il Vaticano ha ringraziato. Non tutto, però, è filato liscio come da copione, al contrario di quanto riferiva invece la comunicazione istituzionale. Bisognava essere sul posto per capire quante spine hanno dovuto sopportare i romani per via delle celebrazioni. Il piano della mobilità, che prevedeva la chiusura ai veicoli, di certe parti della città e l’entrata di qualche migliaio di pullman negli stalli dislocati in vari punti cardinali di Roma, non ha tenuto conto del Grande Raccordo Anulare. Una volta conclusosi l’evento religioso, domenica 27 aprile, dopo le 17 l’anello era impraticabile in entrambe le direzioni. Bloccata per ore l’entrata dello svincolo Tuscolana da centinaia pullman che tornavano a riprendere i pellegrini alla metropolitana Anagnina.

 L’affare delle file per entrare in Basilica
Alcune famiglie provenienti dal Nord Italia hanno raccontato il business creato ad hoc da alcuni dipendenti del Vaticano, riconoscibili da un tesserino attaccato al bavero della giacca. Nel week end  della canonizzazione migliaia di persone si sono messe in fila per visitare san Pietro, soprattutto le tombe dei Papi Roncalli e Wojtylia. I turisti in fila venivano interpellati dai sedicenti impiegati del Vaticano  che offrivano biglietti “particolari” che avrebbero consentito di saltare la fila ed entrare immediatamente nella Basilica. Il costo? 25 euro ogni adulto e 12 euro per i bambini fino a 10 anni. Due genitori e due figli piccoli con 74 euro avrebbero potuto evitare un’attesa media di 2 ore e mezzo. I dirigenti dello Stato Vaticano erano a conoscenza del servizio? Era segnalato nelle brochure stampate dal Comune di Roma?

Acqua minerale e volontari, i costi “strani” pagati dal comune
Ecco l’elenco di alcuni costi che Roma capitale ha sostenuto per potenziare i servizi di accoglienza, alcuni utili come la sicurezza, altri decisamente fuori dall’ordinaria amministrazione. Per esempio il costo dei “volontari” della Protezione Civile  (in questo caso sono d’obbligo le virgolette) è di 400 mila euro, a cui si devono aggiungere 20 mila euro di fratini (le giacche di riconoscimento). Quattro milioni di bottigliette di acqua Egeria sono costate 430 mila euro. Erano strettamente necessarie? Una stranezza della giunta Marino, tutti sanno infatti che Roma è una città particolarmente ricca di fontanelle d’acqua, molte delle quali si trovano zampillanti a ridosso di san Pietro, a Borgo Pio. In più, il personale comunale in parte addetto all’acquisto di 4 milioni di bottigliette di acqua minerale e in parte alla distribuzione è costato 160 mila euro.  Per un totale di un milione di euro.

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