Roma, Giansanti critica lo slogan dei giallorossi: "Incita alla caccia" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Roma, la campagna abbonamenti divide il centrosinistra

Campagna abbonamenti As Roma 2013-2014 (3)-2Una pubblicità, uno slogan e un post su Facebook. Sono questi gli ingredienti della polemica. Nasce tutto da un post del consigliere capitolino Luca Giansanti che critica la campagna abbonamenti della Roma calcio, perché “incita alla caccia e al branco. “E’ opportuno che l’azienda pubblica di trasporto della Capitale (Atac, ndr) ospiti sui suoi mezzi una simile pubblicità ?”, chiede il capogruppo della Lista civica Marino, Luca Giansanti. Al centro del dibattere di Giansanti una foto che ritrae un branco di lupi affamati che ‘puntano’ lo stadio Olimpico ed altre arene sportive con slogan quali “Siamo a caccia di nuove prede”. Così, più che la serrata di piazza Navona, è la squadra giallorossa e le sue strategie di marketing ad accendere il dibattito. A rispondere è Athos De Luca, consigliere Pd che scrive: “Non c’è caccia più innocua che quella della campagna abbonamenti lanciata dalla Roma. Forse l’unica caccia che come animalista posso ammettere”. A criticare gli avversari di centrosinistra ci pensa Adriano Palozzi. Per l’eletto in Regione e coordinatore di Forza Italia “in queste ore si è consumata l’ennesima tragicommedia della sbandata maggioranza capitolina, che ha dato scena ad un patetico botta e risposta in merito alla pubblicità sui mezzi pubblici della campagna abbonamenti dell’AS Roma. Da una parte il capogruppo della Lista Marino che lancia critiche per accaparrarsi qualche attenzione mediatica, dall’altra il Partito Democratico che cerca di rimettere in riga il dirimpettaio di maggioranza”. A difendere la scelta della società guidata da James Pallotta altri due dem: per Giulia Tempesta e Marco Palumbo “difficile capire quale sia l’utilità di polemizzare. I problemi del nostro calcio e del messaggio educativo che dovrebbe trasmettere non crediamo che dipendano da uno slogan goliardico che richiama, tra l’altro, alla Lupa, il simbolo di Roma”. Una questione di “lana caprina”, commentano altri. E alla fine Giansanti si ritrovò da solo.

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