Scuola si torna tra i banchi tra visite dei ministri e sciopero tpl | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Si ritorna a scuola tra scioperi dei bus e visite dei ministri. Cattoi: “Insegnanti ci sono vanno assunti”

La rete degli studenti protesta al Miur: striscione sul ministero

madia  a scuolaRiaprono le scuole e per qualche ministro è ora di tornare tra i banchi anche per alcuni ministri, come voluto dal premier Renzi. La titolare dell’Istruzione, Stefania Giannini, ha portato i suoi saluti alle ore 11 agli studenti e ai professori dell’istituto tecnico agrario “Emilio Sereni”, in via della Colonia Agricola. Enrico Franceschini, ministro della Cultura, ha visitato alle 10.30 al ‘blindato’ liceo artistico “Ripetta” dove la preside non ha fatto entrare giornalisti e fotografi.
Alle 10 in punto, invece, si sono aperti i cancelli dell’istituto comprensivo Pablo Neruda di via Casal del Marmo 210, a Roma. Ospite d’onore il ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, che tra i 1400 studenti e docenti, ha suonato la prima campanella dell’anno. “I miei figli li manderei in una scuola così, mi auguro che questo istituto partecipi al progetto la buona scuola promosso dal governo – ha spiegato Madia – i fondi sbloccati ad agosto per il decoro dell’edilizia scolastica sono solo un piccolo inizio di quello che faremo per migliorare le strutture degli istituti e la loro messa in sicurezza. Mi sembra una scuola meravigliosa, impressione molto positiva, resa tale dalla passione e dalla dedizione di chi ci lavora. Sono convinta che le esigenze di questo plesso verranno soddisfatte dalla buona amministrazione territoriale e dalla dirigente scolastica”. La visita del ministro è proseguita tra i banchi delle classi, piccole esibizioni musicali di benvenuto degli alunni e la proiezione di un cortometraggio.
Protesta davanti all’istituto tecnico agrario “Emilio Sereni” di Roma in attesa dell’arrivo del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini per l’inaugurazione dell’anno scolastico: “Assunzione di tutti i precari subito”, “Caro ministro, la scuola, la cultura sono una cosa seria. No all’aziendalizzazione e alla privatizzazione”, si legge sui vati cartelli esposti. “I docenti verranno assunti in cambio di modifiche sullo stipendio” ha spiegato un rappresentante dei Cps riferendosi alle 150 mila assunzioni annunciate dal governo. “Verranno assunti – ha aggiunto – perché tra pochi giorni la Commissione duropea comunque costringerà a immettere in ruolo tanti precari. Noi chiediamo che le assunzioni vengano fatte senza ricatti”.

Riguardo al personale scolastico «ci sono ancora degli sfasamenti tra gli incarichi affidati in maniera temporanea e definitiva, per cui c’è qualcuno che ha accettato ma ha cambiato sede. Ma gli insegnanti non mancano». Lo ha detto l’assessore alla Scuola di Roma Capitale Alessandra Cattoi a margine della visita a un istituto del Tufello. «Non è un fenomeno da segnalare – ha spiegato – anzi, sono troppi, ci sono tanti precari che andrebbero stabilizzati. A noi ogni anno mancano circa 900 insegnanti che incarichiamo tutti gli anni per la durata di un anno. Un processo burocratico lungo e complicato, quando sarebbe più semplice dare loro un posto di lavoro fisso. Non è un problema di budget, perchè comunque ogni anno li paghiamo. Spero che quello che il governo vuole fare con le scuole statali, regolarizzare i precari, si possa fare anche con le scuole del Comune di Roma» ha concluso.

Certamente c’è moltissimo da fare sulle strutture di Roma. Abbiamo una situazione fondamentalmente divisa in due, ma le scuole sono sicure». Lo ha detto l’assessore alla Scuola di Roma Capitale Alessandra Cattoi, che stamattina ha visitato un istituto del Tufello. Da una parte ci sono «strutture storiche con edifici molto belli, che spesso però non sono adeguati a fare le scuole, perchè non hanno i giardini, la palestra, non hanno i laboratori scientifici e sono, però, strutture molto solide. Dall’altra parte abbiamo strutture molto precarie, costruite negli anni ’60, ’70, che invece hanno giardini, palestre e laboratori ma, dal punto di vita strutturale, sono precarie perchè, magari, sono prefabbricati. Quindi abbiamo due tipologie di intervento che andrebbero fatte a tappeto sulle scuole di Roma, ma questo non significa che non abbiamo delle strutture sicure. Se le scuole aprono e i ragazzi ci entrano – ha aggiunto – vuol dire che sono scuole sicure. Questo mi preme dirlo perchè non vorrei che le famiglie pensassero che i loro figli mettono a rischio la loro vita ogni giorno, non è così. Certo, mancano le scale antincendio, degli impianti dovrebbero essere a norma ma non lo sono, sia per quanto riguarda il riscaldamento o l’elettricità, ma questo non significa che non siano sicure». Riguardo all’assistenza dei disabili, Cattoi ha specificato che «gli insegnanti di sostegno sono numerosissimi, il trasporto scolastico per i bambini diversamente abili è garantito dal Comune con un servizio che è quasi personalizzato. L’attenzione per gli utenti diversamente abili è, permettetemi il termine, quasi ossessiva. Quindi mi spiace sentire dire questo – ha commentato in relazione a un caso segnalatole da una radio – ma siccome può capitare qualcosa che non va, vi chiedo di segnalarmelo con precisione, la disponibilità all’ascolto è totale».

Questa mattina all’alba abbiamo fatto un blitz davanti al Miur per appendere uno striscione con scritto ‘La scuola siamo noi!». Lo annuncia Alberto Irone, portavoce nazionale della Rete studenti medi, affermando che «la scuola siamo noi studenti, viviamo sulla nostra pelle tutti i suoi problemi, le sue contraddizioni e i suoi successi, ed è per questo che dobbiamo essere i protagonisti di questa rivoluzione. Vogliamo informare gli studenti, discutere ed elaborare insieme ed in maniera capillare il nuovo modello di scuola che vogliamo». «Vogliamo – continua il portavoce – una scuola che abbia al centro i bisogni degli studenti, che sia un luogo inclusivo e non esclusivo, che sia una scuola veramente pubblica ed accessibile a tutti. Nel piano scuola non ci sono tutti questi aspetti, anzi alcuni ci preoccupano molto. Nel piano scuola non abbiamo visto nessun cenno a molti temi fondamentali per una vera rivoluzione della scuola: riforma dei cicli, legge nazionale per il diritto allo studio, orientamento in entrata e in uscita. Noi vogliamo portare questi temi all’attenzione del dibattito e nel Piano Scuola.» «Oggi – conclude il portavoce – comincia la scuola ed il nostro autunno di informazione e mobilitazione studentesca. Saremo davanti alle scuole di tutta Italia, oggi, prima dell’inizio delle lezioni per far scrivere agli studenti le loro idee su cosa e come vogliono studiare in classe, su come vogliono essere valutati e che cosa vogliono fare all’interno delle loro scuole aperte il pomeriggio per poi spedirle a Matteo Renzi e al Stefania Giannini. Continueremo tutti i giorni nelle nostre classi e nelle nostre città fino ad arrivare al 10 ottobre. Continueremo a dire nelle nostre piazze che noi siamo la grande bellezza di questo paese e dobbiamo essere ascoltati!».

In questa giornata inaugurale si apre anche la stagione degli scioperi del trasporto pubblico. Si registrano disagi per la protesta indetta dal sindacato di base Usb e riguarderà 85 linee di bus periferici. Dalle 8.30 alle 12.30, come comunicato dall’Agenzia per la mobilità, sono dunque a rischio i trasporti dalla periferia al centro e viceversa.

Durante le quattro ore mattutine di sciopero potrebbero dunque registrarsi disagi per linee dei bus 022, 023, 024, 025, 027, 028, 030, 031, 032, 033, 035, 036, 037, 039, 040, 041, 044, 048, 050, 051, 053, 056, 057, 059, 077, 078, 086, 088, 135, 146, 213, 218 (anche le corse limitate), 220, 222, 232, 235, 308, 308p, 314, 343, 344, 404, 437, 444, 447, 502, 503, 511, 543, 546, 552, 554, 557, 657, 663, 701 (anche le corse limitate), 702, 720, 721, 763, 764, 767, 768, 771, 775, 777, 778, 787, 808, 881, 889, 892, 907, 912, 982, 983, 984, 985, 992, 997, 998 e c1.

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login