Stadio Roma, l'appello delle associazioni a Marino: "Si fermi l'iter, aspettiamo le inchieste" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Stadio Roma, l’appello delle associazioni a Marino: “Si fermi l’iter, aspettiamo le inchieste”

«Per quanto odioso sia dire »Ve l’avevamo detto« Italia Nostra Roma, unica e sola, glielo aveva detto. Nessuno nè sui giornali nè nelle Commissioni Riunite del 2 ottobre scorso, aveva sollevato la questione oscura della proprietà dell’area di Tor di Valle». Lo afferma in un comunicato l’associazione rivolgendosi al sindaco di Roma Ignazio Marino. «Italia Nostra Roma ha depositato, in quell’occasione, un documento nel quale si evidenzia quello che nessuno aveva rilevato sulla proprietà dell’area – prosegue la nota -. ‘Nel testo di proposta si considerano i 547,015 mq (50,4% del totale) come di proprietà già nella disponibilità dell’Euronova. Di fatto, oggi, questo diritto non esiste in quanto sono aperte due indagini sulla vendita del terreno all’Euronova, sia dalla Procura di Roma che da parte del Curatore fallimentare. Quest’ultima vedrà il risultato il prossimo mese di dicembrè». «Perchè, allora, tanta fretta? Il Comune ha il dovere di decidere solo dopo la chiusura delle due indagini, penale e civile – si legge ancora nel comunicato di Italia Nostra -, nonostante l’Euronova stia rassicurando il Comune di ottemperare al versamento delle rate che dovrebbe portare a non avere una revocatoria della vendita. Ad oggi questo rischio esiste!» «La notizia che oggi campeggia su tutti i giornali e su tutti i siti web è che la Procura della Repubblica ha aperto un’inchiesta per bancarotta fraudolenta che vede al centro delle indagini proprio la compravendita dell’area. In sostanza il PM Mario Dovinola deve accertare che l’operazione di cessione sia legittima in tutti i suoi aspetti. Ma questa non è l’unica indagine sulla proprietà del 50,4% dell’area di Tor di Valle. Infatti, anche il curatore fallimentare sta verificando tutti gli atti. Ne consegue la possibilità che sia penalmente che civilmente l’atto di compravendita venga considerato illegittimo e quindi revocato». «Non apprezziamo le dichiarazioni del Sindaco Marino che non si è preoccupato di far verificare, a monte, di chi fosse la reale proprietà dell’area .L’abbiamo già detto e lo ripetiamo: gli stadi vanno costruiti per liberare il complesso monumentale del Foro Italico dall’uso improprio domenicale e non solo, ma è obbligo, dovere e responsabilità totale del Sindaco non di riflettere, questa volta, ma di fermarsi e cambiare strada. La strada deve essere chiara, legale e non infarcita di ambiguità, opacità e omissioni. Ieri ti abbiamo detto rifletti, oggi ti diciamo fermati».

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login