Tangenti, il caso Di Stefano arriva al consiglio regioanle | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Tangenti, il caso Di Stefano arriva al consiglio regioanle

– Arriva domani in Consiglio regionale del Lazio il caso di Marco Di Stefano, deputato Pd autosospesosi ed ex assessore e consigliere regionale democratico sotto inchiesta per una presunta tangente di 1,8 milioni. Sarebbe legata secondo i pm di Roma all’affitto di due immobili dell’Eur, a prezzo «esorbitante e fuori mercato», da parte di Lazio Service, società partecipata della Regione, ai tempi in cui Di Stefano era assessore al Demanio. Domattina, infatti, durante il question time delle 11, la giunta di Nicola Zingaretti risponderà a una interrogazione presentata dal capogruppo de La Destra Francesco Storace. «Auspico verità, serietà, moralità», ha affermato l’ex governatore ed ex ministro, oggi vicepresidente del Consiglio regionale. In particolare Storace chiederà alla giunta se, e in che forma, l’attuale amministrazione abbia chiesto a Lazio Service gli atti dell’epoca, se intenda essere parte civile in un eventuale processo, se ci siano state altre operazioni simili in quegli anni e se saranno rescissi contratti d’affitto particolarmente onerosi. Domande a cui potrebbe rispondere l’assessore al Patrimonio Alessandra Sartore. Stando alla ricostruzione degli inquirenti, Lazio Service avrebbe versato a una società riconducibile al costruttore Antonio Pulcini oltre 7 milioni di euro per la locazione dei due immobili di via del Serafico. Una operazione che avrebbe goduto del via libera di Di Stefano in cambio appunto di una tangente da 1,8 milioni. Nella vicenda rientra il caso di Alfredo Guagnelli, amico di Di Stefano e secondo i magistrati braccio destro dell’ex assessore, scomparso da cinque anni. Anche Guagnelli, per la procura di Roma, avrebbe avuto 300 mila euro come mediatore. Di Stefano respinge le accuse e si dice pronto a chiarire tutto.

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