Roma, la sicurezza di Garcia: "Siamo noi i più forti d'Italia" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Roma, la sicurezza di Garcia: “Siamo noi i più forti d’Italia”

– Pronti a conquistare l’Italia, ancora troppo deboli per primeggiare in Europa. In una sorta di RisiKo applicato al calcio, Rudi Garcia piazza la sua Roma al primo posto in Serie A e nelle retrovie in Champions League. Per il tecnico francese, Totti e compagni rappresentano infatti l’armata più forte sul territorio nostrano, mentre per invadere il continente serviranno tempo e rinforzi. «In Italia stiamo lottando, ma per il momento in Europa siamo ancora piccoli» ammette Garcia ritirando all’Università di Tor Vergata il premio ‘Etica nello Sport’. Ad accoglierlo nell’aula magna della facoltà di Economia – con un calore degno della Curva Sud (intonato a più riprese il coro «vinceremo il tricolor») – un folto numero di studenti che ricordano al tecnico quale e quanta sia la passione per i colori giallorossi. «Mi avevano detto che il nuovo stadio doveva essere a Tor di Valle…» scherza il francese, prima di rispondere alle domande degli universitari: «Il ko con la Juventus? Diciamo che quella è stata una partita particolare, ne ho cancellati alcuni punti, ho tenuto invece quello che ha mostrato sul campo che la Roma è all’altezza dei primi posti, forse del primo». «La strada sarà lunga, ma ho totale fiducia nei miei ragazzi – aggiunge Garcia -. Anche quando ci sono episodi contrari sono sicuro che la mia squadra darà sempre il meglio in campo, ce la possiamo giocare fino alla fine con tutte le altre squadre. Si dice ‘che vinca il migliorè? Io sono veramente d’accordo perchè è la Roma la più forte». Soffermandosi sui risultati, poi, l’allenatore spiega come serva «solo avere fiducia» nella sua Roma. «Per nessuna squadra una stagione è un lungo fiume tranquillo, capita di incontrare delle turbolenze – sottolinea -, ma bisogna mantenere la strada, essere convinti del lavoro che si sta facendo e del gioco che mettiamo in campo. Io penso che la qualità di un gruppo si misura nei momenti difficile, non quando le cose vanno bene, e con i miei ragazzi sono tranquillissimo su questo punto». E a chi gli domanda quale sia il suo segreto nello spogliatoio risponde di non averne: «C’è solo una cosa: non posso allenare dei giocatori senza amarli. Io amo la Roma, sono la loro guida, a volte con autorità, ma anche ascoltando, parlando e capendo quali possono essere le reazioni dei giocatori. Il vantaggio che hanno gli allenatori che come me hanno giocato è poi quello che pensano ancora come loro, anche per questo a volte quando mi vogliono fregare non ci riescono». L’ultima frizione è stata quella con Francesco Totti, tutt’altro che contento della sostituzione col Torino. «Ma lui è fantastico, sia come giocatore, che ha voglia di giocare tutta la partita, sia come uomo – le parole al miele di Garcia per il numero 10 -. Io ho trovato in Checco non solo un grande campione, ma anche un uomo all’altezza del campione. La prima cosa che gli ho detto quando ci siamo incontrati è che mi piacerebbe tanto vincere qualcosa col capitano». E il traguardo che più appare alla portata della Roma è sicuramente lo scudetto. Per Garcia, infatti, l’Europa è ancora troppo lontana. «Col Bayern Monaco abbiamo dato prova di umiltà ammettendo che ci sono delle squadre più forti di noi, ma la cosa che mi è piaciuta è che psicologicamente siamo stati forti, non abbiamo perso fiducia in noi stessi, e questo è stato fondamentale – conclude -. Speriamo in futuro di essere all’altezza di queste grandi squadre. Raggiungere i migliori non sarà facile, la strada sarà veramente lunga, ma nemmeno Roma è stata costruita in un giorno».

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