Sampietrini, Marino: "Non sono in vendita. Gli obiettivi? Trasporti, rifiuti e periferie" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Sampietrini, Marino: “Non sono in vendita. Gli obiettivi? Trasporti, rifiuti e periferie”

Nessuna vendita dei sampietrini di Roma, ma solo un ricollocamento in zone pedonali, anche nelle periferie della Capitale. Il giorno dopo le parole del neoassessore ai Lavori Pubblici del comune di Roma, Maurizio Pucci, sulla possibilità di vendere a ditte private i sampietrini che saranno rimossi dalle strade ad alta percorrenza della Capitale, è lo stesso sindaco Ignazio Marino a correggere il tiro. Le storiche pietre che caratterizzano la pavimentazione delle strade della Capitale «non saranno in vendita». «Le zone pedonali non devono esserci solo a via dei Fori Imperiali, ma devono esservi delle aree pedonali anche nelle nostre periferie – ha detto ieri il primo cittadino -. E perchè non arredarle con quei bellissimi sampietrini che togliamo da via Nazionale dove rappresentano un pericolo per il traffico?». I «selci», come li chiamano a Roma, saranno destinati dunque a restare solo nelle zone più caratteristiche della Capitale, quelle dove non possano trasformarsi in un pericolo per automobilisti e scooteristi che ogni giorno attraversano le strade della città. «Luoghi come piazza Navona, piazza di Spagna, via del Babuino, il Pantheon e altre zone della città devono assolutamente avere quella caratteristica data dal sampietrino», ha ribadito Marino, spiegando però che laddove sarà mantenuta la storica pavimentazione servirà «molta cura e manutenzione». «In luoghi ad alta percorrenza – ha spiegato – vogliamo mettere del catrame moderno, innovativo, miscelato con il pulviscolo di pneumatici usati, per avere maggiore aderenza, maggiore sicurezza per moto e motorini e una diminuzione significativa dell’inquinamento acustico». Durante un’intervista televisiva, il sindaco non parla mai di «baratto» dei sampietrini con ditte private in cambio di opere stradali – come aveva proposto l’assessore Pucci – ma solo di ricollocamento. Anche se questa possibilità, che non implica una vendita, potrebbe tecnicamente ancora essere praticabile. Il piano di ricollocazione dei sampietrini sarà messo a punto entro la Befana, ha promesso nei giorni scorsi l’assessore. Comunque il sindaco alla domanda sulla possibile vendita replica con un secco «assolutamente no». Sta di fatto, però, che lo storico sampietrino, con tanto di targa e certificato di garanzia, è già presente in numerosi scaffali di alcuni negozi della Capitale e non solo. Con qualche decina d’euro è possibile portarsi a casa un originale cubo in selce venduto come oggetto di design in versioni differenti, dalla lampada al salvadanaio. Il tutto con l’autorizzazione di Roma Capitale. ‘Regalarè alla Capitale nuove linee tram, migliorando così uno dei problemi più sentiti dai romani, il trasporto pubblico locale, realizzare il nuovo ecodistretto per voltare pagina dopo l’era Malagrotta sul fronte dei rifiuti ma soprattutto decoro e manutenzione straordinaria nelle periferie. Questi i tre obiettivi principali del 2015 annunciati dal sindaco di Roma Ignazio Marino. «Migliorare la rete dei trasporti, soprattutto con le nuove vie del ferro – spiega il primo cittadino – Completare il lavoro sul ciclo dei rifiuti, chiudere per sempre il capitolo di Malagrotta con un nuovo ecodistretto di cui vogliamo avviare la realizzazione nei primi mesi del 2015, trasformando così i rifiuti da problema in nuova economia e quindi diminuendo le tasse ai romani per la raccolta dei rifiuti. Il terzo obiettivo si riassume nelle parole periferie, decoro e comunità. Cioè ricostruire la comunità di Roma a partire dal decoro, dai servizi, dalla manutenzione straordinaria soprattutto nelle nuove centralità, che di solito vengono chiamate periferie».

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