Unioni civili, il day after è il giorno della polemica. Cei: "Il registro è un'illusione" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Unioni civili, il day after è il giorno delle polemiche. Cei: “Un’illusione”, Sel: “Il Papa ci incontri”

«Le unioni civili non hanno alcun valore sotto il profilo giuridico, solo lo Stato può legiferare in materia - dice la deputata di Area Popolare Paola Binetti, da sempre militante su questi temi

– All’indomani dell’approvazione in Assemblea capitolina è polemica dura sul registro delle unioni civili, che secondo il Campidoglio sarà realtà nel giro di dieci giorni. Il Vicariato di Roma parla di un «bluff ideologico». Per il cardinale vicario Agostino Vallini «non è un atto di valenza giuridica, ma soltanto un gesto che ha tutto il sapore di essere una pressione politica, cioè di creare una cultura che è una realtà diversa dalla esperienza umana, dalle relazioni umane, particolarmente del matrimonio». Anche il quotidiano cattolico Avvenire affonda: «È un’illusione, inganna i deboli». E l’Osservatore Romano giudica la scelta del Campidoglio «una forzatura, un fatto compiuto su una materia che non ha mai avuto un’elaborazione giuridica». «Le unioni civili non hanno alcun valore sotto il profilo giuridico, solo lo Stato può legiferare in materia – dice la deputata di Area Popolare Paola Binetti, da sempre militante su questi temi -. Il Campidoglio ha sottratto energia e tempo al lavoro che avrebbe potuto fare per le famiglie». Più articolata la posizione di don Paolo Gentili, direttore dell’Ufficio Cei per la pastorale della famiglia, che non chiude a «nuove vie per accompagnare le diverse forme di unione, ma senza equipararle al matrimonio». Davanti ad alcuni istituti superiori di Roma striscioni omofobi di Lotta Studentesca la notte scorsa. ‘La vostra cultura è contro naturà e ‘L’unica famiglia è quella naturale, no alle richieste della lobby omosessualè sono gli slogan del gruppo di estrema destra. Intanto il Campidoglio lavora per rendere subito operativo il registro, che dovrebbe essere una realtà concreta entro 10 giorni, e il sindaco Ignazio Marino difende quello che è uno dei punti fondamentali del suo programma elettorale: «la città lo attendeva. Ieri abbiamo affermato che a Roma l’amore conta». «Con la delibera di ieri si è deciso di discriminare consapevolmente la famiglia. Una tappa simbolica di un percorso anti-famiglia che apre inquietanti orizzonti a danno dei figli» tuona Angelo Zema, direttore responsabile di Romasette, sito di informazione della diocesi di Roma. E in un editoriale pubblicato oggi non esita a definire il registro nient’altro che un «bluff ideologico». «La finta priorità della politica romana – si legge sul giornale online del Vicariato – è stata messa all’ordine del giorno, discussa e votata: l’esito era scontato. Il registro delle unioni civili a Roma ora c’è, anche se servirà a ben poco. Pesanti critiche anche dal giornale dei vescovi: »Volere a tutti i costi equiparare quello che uguale non è e non sarà mai (basti pensare al ruolo genitoriale) vuol dire ingannare i più deboli e i più sprovvisti di senso critico« è il commento apparso in un editoriale in prima pagina. Il quotidiano della Cei punta il dito contro l’»ulteriore massiccia dose di confusione culturale inoculata nelle vene di una società già abbastanza disorientata«, parlando del registro come di un’»illusione«. »Perchè per primi – spiega Avvenire – i firmatari e i sostenitori della delibera votata ieri nell’Aula Giulio Cesare sanno che l’effetto giuridico reale della loro scelta è nullo o quasi«. Nel frattempo in Campidoglio ci si organizza per aprire il registro delle unioni civili in 10 giorni. »A voce abbiamo avuto già richieste, ora serve il tempo di organizzare gli uffici« annuncia l’assessore alle Pari Opportunità di Roma Alessandra Cattoi. E oggi Sinistra Ecologia e Libertà ha chiesto un incontro con il Pontefice. »Vorremmo dire al Papa – dice il capogruppo di Sel Gianluca Peciola – che ha tanto a cuore la dignità delle persone che deve rendersi conto che la giustizia sociale è zoppa senza diritti. Gli chiediamo di incontrarci insieme alla comunità Lgbt«.

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login