Groundacare, dopo l'accordo ancora una protesta | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Groundacare, dopo l’accordo ancora una protesta

– Nonostante la firma dell’accordo avvenuto nei giorni scorsi, dopo il fallimento della società di handling Groundcare, una decina di ex dipendenti manifesta nei pressi dell’aeroporto di Fiumicino con un presidio e lo sciopero fame iniziato da cinque di loro. Uno dei manifestanti, peraltro, ha avvertito un leggero malore ed è stato visitato al vicino pronto soccorso e reidratato con dei sali minerali. Al centro di questa «coda» di nuova protesta, la preoccupazione per le sorti occupazionali di alcuni ex dipendenti dell’handler. «La Regione, anche se per ora non c’è nulla di ufficiale, intenderebbe tutelarci con gli ammortizzatori sociali – spiegano i manifestanti – ed un eventuale ricollocamento nel mondo del lavoro tramite agenzie interinali. Di sicuro, però, c’è che dei 220 di noi in mobilità e inseriti in un ‘serbatoiò gestito da Enac, una settantina rischia comunque di restare fuori da un reimpiego nel mondo del lavoro». In base a quanto prevede l’accordo, degli 849 ex dipendenti dell’handler, 429 dallo scorso lunedì sono passati direttamente ad Aviation Service, la società che gli subentra nel servizio di assistenza a terra sia a Fiumicino che a Ciampino; mentre altri 200 circa verranno assorbiti dalla stessa società scaglionati mese per mese fino ad aprile. Restano invece in mobilità circa 220 lavoratori che, secondo gli accordi sottoscritti, entrano direttamente in un «serbatoio» gestito da Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile, dal quale dovranno attingere, in funzione dei profili professionali richiesti, le aziende in ambito aeroportuale e che si trovino nella necessità di operare nuove assunzioni.

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login