Il Piper di Roma compie mezzo secolo di storia | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Il Piper di Roma compie mezzo secolo di storia

satelliti_piper_club_2Nicoletta Strambelli, Renato Fiacchini, Raffaella Pelloni, sono solo alcuni dei nomi che hanno calcato la pedana del Piper prima di diventare Patty Pravo, Renato Zero e Raffaella Carrà. E oggi, quel locale che ha visto tanti e tanti aspiranti cantanti e showgirl cercare la fortuna nei pomeriggi e nelle sere romane compie cinquant’anni di vita. Era il 17 febbraio del 1965 quando un giovane avvocato, Alberigo Crocetta, assieme ad altri due soci, Giancarlo Bornigia ed Alessandro Diotallevi, pensò di inaugurare al numero 9 di via Tagliamento quello che sarebbe diventato un vero e proprio trampolino di lancio per tanti artisti ed un esempio del boom economico della nostra Nazione negli anni ’60. Il Piper Club divenne subito un locale di tendenza per i giovani di quegli anni. La serata inaugurale vide salire sul palcoscenico due gruppi che hanno scritto la storia della musica leggera italiana: i Rokes e l’Equipe 84. E le sonorità beat nostrane portarono molti altri gruppi musicali ad esibirsi nelle sere romane; da I Giganti a New Dada, da I Delfini a The Primitives (gruppo del quale faceva parte un giovanissimo Mal) e ancora The Bad Boys, I Pooh, I New Trolls, i Dik Dik e tanti altri. Successivamente con una popolarità sempre crescente il Piper vide nomi di singoli cantanti del calibro di Fred Bongusto, Rita Pavone, Gabriella Ferri, esibirsi davanti ad un pubblico sempre più entusiasta e desideroso di ascoltare e vedere dal vivo i propri beniamini. Un altro nome che calcò il palcoscenico di via Tagliamento fu il “caschetto d’oro” Caterina Caselli. Ma l’emblema del locale andò a Patty Pravo che venne soprannominata proprio “la ragazza del Piper”. Anche Mina ebbe modo di frequentare quel Club così alla moda per girare alcuni caroselli per la Barilla. Il Piper divenne quindi in brevissimo tempo il luogo di ritrovo della bella vita capitolina, riuscendo a mettere insieme personaggi legati al mondo sì canoro ma anche artistico/intellettuale. Nomi di cultura e dello spettacolo come Vittorio Gassman, Franco Zeffirelli, Anna Magnani, Alberto Bevilacqua e Rudolf Nureyev hanno frequentato la “balera romana”. E ad animare fin dalle origini le serate del Club fu il giornalista Eddie Ponti. Il locale dunque risultò presto un “contenitore” della moda beat inglese con luci particolari che ben si coniugavano ai suoni in voga in quegli anni e che vedevano giovani ragazze in minigonna lanciarsi in ritmi sfrenati fino a far le ore piccole. Nel 1968 il Piper lanciò un’idea destinata a trovare terreno fertile tra gli addetti ai lavori: il CantaPiper, che risultò una rivisitazione dei vari cantagiri in televisione negli anni sessanta. Nel 1970 i soci fondatori si separarono e il locale venne interamente gestito da Giancarlo Bornigia. Col passare degli anni anche le sonorità mutarono ma non per questo da via Tagliamento smisero di emergere gruppi destinati a diventare celebri. Infatti in quei primi anni ’70 vennero alla luce nomi quali I Ricchi e Poveri, Formula 3 ed una delle voci più amate dal pubblico ovvero quella di Mia Martini. A metà anni ’70 il Club romano divenne una discoteca, modificando quindi quei connotati che lo avevano reso celebre una decina di anni prima. Eddie Ponti rimase sempre il punto centrale delle serate, continuando a colmare i momenti non musicali che si venivano a creare tra una esibizione e l’altra. Il Piper è stato motivo di ispirazione per attori e registi che hanno girato film legati ad esso. Totò nel 1967 vi girò un episodio della serie televisiva Tutto Totò denominato Totò Ye Ye. Decisamente più vicino ai giorni nostri è il film del 2007 di Carlo Vanzina intitolato proprio Piper e l’omonima serie televisiva a firma del regista Francesco Vicario. Dal 2010 fino ai primi mesi del 2011 c’è stato un momento di stop a causa dei debiti contratti dal proprietario che hanno portato alla sua chiusura. E’ stato riaperto nel marzo del 2011. Giancarlo Bornigia è mancato il 21 agosto del 2013 all’età di 83 anni, ma la storia del Piper Club non è finita con lui. Il 17 febbraio scorso alle ore 22, sono state aperte le porte dello storico locale, con ingresso gratuito, al fine di festeggiare tutti questi decenni di musica, costumi, immagini che hanno segnato un’epoca. Sotto la direzione del Maestro Alberto Laurenti è stato possibile rivivere quelle atmosfere uniche che hanno segnato la storia italiana e romana in modo particolare. La RAI è stata partner ufficiale dell’evento e come hanno dichiarato i figli di Bornigia, nonché attuali proprietari del Piper “Siamo onorati di aver avuto l’adesione della Rai. La strada percorsa insieme è stata lunga e la Radio Televisione Italiana l’ha testimoniata fin dall’inizio condividendo artisti e raccontando agli italiani che cosa succedeva in quelle quattro mura sotterranee dove sono passati da David Bowie ai Pink Floyd, da Patty Pravo a Renato Zero.”  Stefano Boeris

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Una risposta a Il Piper di Roma compie mezzo secolo di storia

  1. Angelo Liberati 20 febbraio 2015 a 10:47

    CI PORTAI DEGLI AMICI DA MILANO PER VEDERE PATTY BRAVO

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