Malore in campo, 15enne muore durante una partita di calcio. Il cardiologo: "Controlli tra i migliori al mondo" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Malore in campo, 15enne muore durante una partita di calcio. Il cardiologo: “Controlli tra i migliori al mondo”

Si è accasciato sul prato all’improvviso senza aver avuto nessun tipo di contatto con gli avversari. Così una partita di calcio amichevole si è trasformata in tragedia ieri mattina nello stadio Vincenzo Cetorelli di Fiumicino. Un ragazzo di 15 anni, che giocava nello Sporting Città di Fiumicino, ha accusato un malore in campo durante un incontro contro gli Allievi Regionali della Lazio ed è morto qualche ora più tardi in ospedale. È accaduto intorno alle 11, mentre si disputava il primo tempo della partita. Il ragazzino è stato soccorso e trasportato prima all’ospedale di Ostia, poi trasferito d’urgenza al San Camillo di Roma dove è deceduto nel pomeriggio. Secondo quanto si è appreso da fonti sanitarie, il 15enne è arrivato in arresto cardiaco e portato direttamente in camera operatoria dove sarebbe però morto prima di essere sottoposto a intervento chirurgico. Si ipotizza un aneurisma aortico, ma solo un’eventuale autopsia potrà accertare le cause esatte del decesso. Sconcerto a Fiumicino e anche nel mondo del calcio, così come sui social vista la giovane età dell’atleta. «La S.S. Lazio si stringe intorno alla famiglia del ragazzo, a tutti i suoi cari e allo Sporting Città di Fiumicino», scrive la società biancoceleste su Facebook. Condoglianze anche dal tecnico della Sampdoria Sinisa Mihajlovic, che ha il figlio che veste la maglia della Lazio. E a giocare in campo c’è anche il figlio di Lotito. «Siamo sconvolti – ha commentato Alessandro, un responsabile dello Sporting – doveva essere un giorno lieto perchè festeggiavamo il primo posto nel girone A allievi regionali B: nel primo tempo si è accasciato al suolo ma dopo, arrivati i soccorsi, era cosciente e la partita è ripresa. Nulla lasciava immaginare ciò che è accaduto dopo. Una tragedia immensa per la famiglia e tutti noi, era figlio unico: un ragazzo splendido, educato, innamorato dello sport». A esprimere il «più profondo cordoglio» il sindaco di Fiumicino Esterino Montino. Fiumicino rivive un pò il dramma della scomparsa del 17enne terzino destro degli Allievi Nazionali della Lazio Mirko Fersini, al quale è intitolato il Palazzetto dello Sport, morto il 12 aprile dopo un incidente con un motorino all’Isola Sacra. – I controlli che si fanno in Italia su chi fa attività sportiva agonistica sono tra i migliori al mondo, mentre per gli altri si dovrebbe fare di più, a cominciare da uno screening nelle scuole. È questo il commento di Francesco Fedele, Ordinario di Cardiologia dell’università Sapienza di Roma, ai due casi di adolescenti morti mentre facevano attività sportiva, un ragazzo a Fiumicino e una ragazza a Finale Ligure. «I controlli che si fanno per il certificato sportivo agonistico sono i più severi al mondo ed è dimostrato scientificamente che riducono di molto le morti improvvise, anche se qualche patologia può sfuggire – spiega l’esperto -. Diverso è il discorso per tutte le altre situazioni in cui si fa sport, amatoriale o non agonistico. In quel caso c’è una carenza di controlli che andrebbe evitata, prima di tutto con screening nelle scuole». Nel caso del ragazzo di Fiumicino l’ipotesi per la morte è un aneurisma aortico. «Se verrà confermata è una patologia molto rara nei ragazzi di quell’età, molto difficile da prevedere a meno che non ci sia un problema genetico sottostante – spiega Fedele, che è anche presidente della Fondazione ‘Il cuore siamo noì – a parte in questo caso, in cui anche un defibrillatore non sarebbe servito, quando ci sono delle aritmie gravi questo strumento può salvare la vita, se presente e se manovrato da una persona competente». Per l’attività agonistica secondo l’esperto i test non andrebbero cambiati. «Vanno bene così, i controlli sono molto maggiori di quelli che si fanno negli altri paesi – afferma – è importante però che al minimo dubbio il medico sportivo si rivolga al cardiologo, che può approfondire con altre analisi».

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