Teatro Argentina, Tiezzi e Lombardi per un Casanova in musica | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Teatro Argentina, Tiezzi e Lombardi per un Casanova in musica

– Lo scrittore divenuto popolare per quel bellissimo racconto intitolato ‘Doppio sognò cui si ispirò Kubrick per il suo ultimo film, ‘Eyes wide shut’, è uno dei grandi autori che raccontano metaforicamente la vitalità di un’Austria sull’orlo della fine dell’impero asburgico. E la storia di una fine di una eccezionale grandezza è anche il suo ‘Il ritorno di Casanovà in cui il seduttore è visto alle prese, non facili, con la vecchiaia, da cui Federico Tiezzi ha tratto uno spettacolo in cui letteratura, teatro e musica s’intrecciano in modo sorprendente e che avrà il suo debutto lunedì sera al Teatro Argentina per la stagione della Accademia Filarmonica Romana, che glielo ha commissionato. Pensato come un «concerto a tre voci», il nuovo lavoro di Tiezzi si snoda in un percorso all’interno del racconto dello scrittore austriaco, lungo il quale saremo guidati dall’estro dell’attore Sandro Lombardi e da alcuni vertici della musica austriaca e tedesca di Otto e Novecento, da Schubert a Wolf, da Schumann a Schonberg e Webern, affidati alla voce del mezzosoprano Monica Bacelli e al pianista Pietro De Maria. La musica dal vivo si accorderà dunque alla recitazione per disegnare con maggiore profondità e armonia le emozioni del testo. «Questo racconto di Schnitzler, che come spesso accade con i suoi personaggi finisce per corrispondere con i casi clinici studiati da Freud – spiega il regista – l’ho trasferito in prima persona, giocando sul gioco di fioretto tra vecchiaia e giovinezza, tra Casanova e la seducente Marcolina, che lo guarda con indifferenza, facendolo soffrire e costringendolo ai conti con la propria età. Una sfida per l’anziano veneziano che proverà a sostituirsi nottetempo coll’inganno all’amante di lei, il sottotenente Lorenzi, per cercare di restare all’altezza della sua fama, il tutto con un finale a sorpresa dopo una notte di illusioni oniriche». Tiezzi, che in questi giorni sta provando ‘Ifigenià che debutterà tra un mese a Siracusa, ha utilizzato, per raccontare il rapporto di Casanova con la sua città, alcuni versi scritti a suo tempo da Zanzotto per il film di Fellini sul personaggio, e aggiunge: «Il tema del racconto è ovviamente la contrapposizione amore-morte nel momento della fine di un’epoca facile e felice, ma c’è anche quella sempre tra eros, e un termine tedesco difficilmente traducibile, Heimweh, un sentimento legato alla patria, che porta con sè, naturalmente, la nostalgia ma anche un vero e proprio dolore fisico, sentimento tipico di quella letteratura che da Hofmannsthal a Schnitzler esprime un intimismo legato alla casa, agli affetti primari, alle radici profonde della cultura germanica».

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