Zagarolo, omicidio sacerdote: padre Lanfranco aggredito e lasciato in fin di vita

Aggredito e lasciato in fin di vita nel noccioleto davanti alla comunità di preghiera di Zagarolo, vicino Roma, dove era in ritiro spirituale. Potrebbe essere stato ucciso così Padre Lanfranco Rossi, 60 anni, il sacerdote trovato morto domenica scorsa. È una delle ipotesi al vaglio degli investigatori che indagano sull’omicidio del docente della Pontificia università Gregoriana ed esperto di Spiritualità e di studi sull’Oriente cristiano. Ma i contorni della vicenda sono ancora tutti da chiarire. Dai primi risultati dell’autopsia sarebbero emerse una serie di lesioni alla testa e dei segni al collo compatibili con un tentativo di strangolamento. Nessuna di queste ferite sembrerebbe essere però la causa del decesso. Non è escluso quindi che l’uomo dopo l’aggressione, in cui avrebbe sbattuto più volte la testa, possa essere stato abbandonato quando era moribondo, forse svenuto, e che sia deceduto durante la notte. Sulla vicenda sono in corso indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo del Gruppo di Frascati. Ascoltate anche le persone, una decina, che erano con lui quella notte nella comunità «I Ricostruttori della Preghiera». Il sacerdote era arrivato alla cascina di San Feliciano sabato mattina per un abituale ritiro spirituale. Al momento chi indaga non esclude nessuna pista. A quanto ricostruito finora, padre Lanfranco frequentava abitualmente quella comunità e dormiva in una stanza singola. Nella notte fra sabato e domenica forse è uscito dalla cascina per incontrarsi con qualcuno. Dagli accertamenti effettuati finora non sembrerebbe che al sacerdote sia stato rubato nulla. Quando è stato ritrovato era regolarmente vestito. Quella notte nell’edificio della comunità dormivano altre sei persone che avrebbero riferito di non aver sentito urla o persone litigare. Secondo quanto si è appreso da fonti investigative, sarebbe esclusa qualsiasi ipotesi di pista satanica dietro la vicenda. Il giallo comunque resta.