Teatro Opera, arriva Aida: trionfo di sogno e mistero | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Teatro Opera, arriva Aida: trionfo di sogno e mistero

Alla fine il suo momento è arrivato: l’Aida, una delle due opere insieme alle Nozze di Figaro a cui Riccardo Muti mesi fa rinunciò dopo l’addio al Teatro Opera di Roma, è stata inserita nella programmazione 2015 fuori abbonamento e vedrà la luce giovedì sera, sul palco del teatro Costanzi, con replica fino al 3 maggio. Un allestimento nuovo e atteso, e non soltanto perchè il capolavoro di Giuseppe Verdi è particolarmente amato e sempre molto seguito dal pubblico (sono già oltre 9 mila i biglietti venduti al botteghino). Firmata da Micha van Hoecke, che ne cura regia e coreografia, questa Aida avrà infatti un sapore particolare, lontano dai fasti e dalle atmosfere trionfali a cui la tradizione ci ha abituato. «Non sono un regista o un coreografo, sono un uomo di teatro felice di mettere in scena questa Aida e di lavorare con grandi artisti», ha detto oggi van Hoecke, presentando con orgoglio la sua «creatura», che trae spunto, reinterpretandolo completamente, da un vecchio allestimento da lui realizzato per Caracalla. «Il canto è una danza che non si vede ma si sente, ed è l’espressione più profonda dell’essere umano», ha spiegato, «io ho concepito l’opera come intimista ed essenziale, un luogo di sogni irrealizzabili, di misteri e di religiosità, dove trovano spazio l’animo, la psicologia e il dramma dei personaggi». Pur senza stravolgere la dimensione ambientale dell’antico Egitto suggerita dalla partitura verdiana e dal libretto di Antonio Ghislanzoni, lo spettacolo non mostrerà nè elefanti nè cammelli, nè tantomeno orpelli enfatici e magniloquenti, per concentrarsi sul triangolo d’amore e morte che lega inesorabilmente la schiava Aida a Radames e Amneris. Come già accaduto a febbraio per la Tosca, anche per quest’opera così legata al pubblico del Costanzi si è pensato di continuare «il lavoro sulla memoria», ha detto il sovrintendente Carlo Fuortes, «perchè con il libretto daremo in omaggio anche un disco di un’Aida del 1942, interpretata da Beniamino Gigli e Maria Caniglia». Le scene e i costumi saranno affidati a Carlo Savi, le luci a Vinicio Cheli, mentre sul podio dell’orchestra ci sarà il giovane Jader Bignamini, alle prese con un doppio debutto, quello della sua prima volta a Roma, e quello dell’esordio nella direzione di Aida in un grande teatro: «è un’opera monumentale – ha detto il Maestro – ma ne esalteremo i tanti momenti cameristici, lavorando molto anche sulla psicologia dei protagonisti». Oltre ad ascoltare il bel canto delle star della lirica Csilla Boross (Aida), Fabio Sartori (Radames) e Anita Rachvelishvili (Amneris), il pubblico assisterà anche alla performance di due punte di diamante del corpo di ballo capitolino, Alessandra Amato e Alessio Rezza, che danzeranno nella rappresentazione.

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