Nomadi, sono 10mila nella Capitale: mille sgomberati negli ultimi due mesi | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Nomadi, sono 10mila nella Capitale: mille sgomberati negli ultimi due mesi

Sono diecimila i nomadi che vivono nella Capitale: quattromila minori e seimila adulti. Circa 7000 risiedono in strutture ‘riconosciutè che si dividono in tre tipologie: «villaggi della solidarietà», «centri di raccolta rom» e una terza, sostanzialmente tollerata, ovvero i «campi non attrezzati». Tremila invece vivono in 200 micro «campi abusivi», che spesso vengono sgomberati determinando una continua ‘migrazionè con notevoli spese per l’amministrazione e condizioni disumane per chi ci vive. Questa una sorta di ‘mappà elaborata da alcune associazioni che da anni si occupano di integrazione. Ogni anno per tutti gli insediamenti vengono spesi 23 milioni di euro. Per il Campidoglio sono invece circa 6000 i nomadi censiti e in totale 7000 su tutto il territorio cittadino. Anche i villaggi della solidarietà, come spesso denunciato nel 2014 da diverse organizzazioni – prime tra tutte la ’21 lugliò e ‘Nazione rom’ – «sono in uno stato di abbandono per la mancanza di manutenzione, dell’aggravarsi delle condizioni igienico-sanitarie e unità abitative molto deteriorate». I «villaggi» a Roma sono sette (Lombroso, Candoni, Gordiani, Camping River, Castel Romano, Salone e La Barbuta). Soltanto due sono dotati di un presidio sanitario. Secondo i dati dell’ Ufficio Rom, Sinti e Caminanti di Roma Capitale nei 7 villaggi nel 2014 risiedevano circa 4400 rom – tra cui 2.095 minori – suddivisi in 765 nuclei familiari. Anche i centri di Raccolta sono 7 (via Salaria, via Amarilli, Best House Roma, via San Cipirello, via Toraldo, via Morena e l’ex sede Fiera di Roma) ed ospitano complessivamente 1200 persone. Altri 700 sono invece ospitati nei cosiddetti ‘campi tolleratì quelli non attrezzati: via del Foro Italico, un insediamento lungo la Tangenziale est costituito da roulotte e baracche in legno; via della Monachina, al di fuori del Gra lungo la via Aurelia, costituito in prevalenza da costruzioni in legno; Salviati 1 e 2, nati negli anni ’90 nella periferia est di Roma, dove per lo più ci sono prefabbricati in pessime condizioni. Sono sparsi per la città altri micro-campi abusivi che spesso sorgono dall’oggi al domani con circa 3000 persone, per lo più romeni. «Negli ultimi due mesi a Roma sono stati sgomberati dieci campi abusivi per un totale di mille persone – denuncia Nazione Rom – ma non essendoci un piano di inclusione sociale gli stessi sgomberati si sono accampati a poca distanza dando vita ad altri campi». Per l’Associazione 21 luglio nel 2014 sono stati 27 gli sgomberi compiuti dall’Amministrazione Comunale e «nessuno ha rispettato i principi sanciti dal Comitato sui Diritti economici, sociali e culturali dell’Onu in materia di sgomberi».

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