Atac, su facebook una pagina contro il disagio. Rutelli: "Privatizzazione? Servo emiro sotto stupefacenti" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Atac, su facebook una pagina contro il disagio. Autisti precettati, 29 assedio in Comune

– Il caos dei trasporti a Roma imperversa sul web, con foto, video e commenti che dilagano sui social network e immortalano disagi ormai all’ordine del giorno. E su Facebook spunta anche una pagina dal titolo «Disagio pubblico», con tanto di logo Atac, la municipalizzata capitolina per i trasporti, e slogan sarcastici su quello che sta accadendo da un mezze sui mezzi pubblici della Capitale. E così, accanto al video dell’autista che ieri ha provato a difendere la propria causa contro le critiche, compaiono anche vignette ironiche, come quella che riporta l’entrata di una delle stazioni della metro e la scritta «attraversa uno di questi portali per lo spazio intergalattico». E, per i più appassionati, sono già disponibili le t-shirt del «disagio».

Dopo un mese di caos su metro e bus, tra guasti e ‘sciopero biancò, domani scatta la precettazione per gli autisti e i macchinisti del trasporto pubblico della Capitale. Il prefetto Franco Gabrielli, per evitare un altro giorno di passione ai romani, ha disposto nei giorni scorsi la precettazione disinnescando lo sciopero di 24 ore indetto per domani dall’Ugl. Macchinisti e autisti sono però sempre sul piede di guerra e per mercoledì prossimo hanno organizzato una manifestazione-assedio sotto il Campidoglio, stanchi delle aggressioni e degli insulti da parte di passeggeri esasperati. Ogni giorno è un bollettino di guerra. C’è chi la sfanga chiudendosi nel gabbiotto, chi proteggendosi dietro le forze dell’ordine, qualcun altro invece fa in tempo a chiudere il finestrino prima che un sasso riesca a centrarlo. L’esasperazione dei passeggeri di bus e metro a Roma è figlia di quel caos che da giorni sta mettendo in ginocchio la mobilità nella Capitale e che ha portato il sindaco Ignazio Marino ad azzerare il consiglio d’amministrazione dell’Atac e a chiedere le dimissioni dell’assessore ai Trasporti Guido Improta. Mentre sarebbero dieci i dirigenti Atac destinati a saltare, dopo l’avvio della ‘fase 2’ dell’azienda voluta dal sindaco, per i disservizi degli ultimi tempi. A chi parla di «sciopero bianco» contro il nuovo piano di produttività che li costringerebbe a timbrare il cartellino, gli autisti si difendono attaccando lo stato in cui versano i mezzi nella Capitale. E mercoledì, dalle 14 alle 20, si ritroveranno tutti al Campidoglio, per invadere la piazza di celeste, come il colore delle loro divise, quelle che ormai mettono a rischio la loro incolumità perfino in strada. «Niente bandiere nè slogan politici, solo le nostre divise, tutti uniti. Aspettiamo anche i cittadini al nostro fianco», è l’appello della ‘pasionarià Micaela Quintavalle, leader del sindacato Cambia-Menti M40, che ricalca le parole di Christian Rosso, l’autista Atac che ieri ha deciso di denunciare in un video su internet quali sono le cause che portano ai disservizi, attaccando la propria azienda. «Siamo stufi, terrorizzati perfino di prendere i mezzi con la divisa – continua la Quintavalle -. I romani sono stati ‘armatì dalle continue dichiarazioni di Marino. Il sindaco ci attacca continuamente dimenticando che anche noi siamo servitori pubblici». Ma mercoledì, all’ombra del Marc’Aurelio, ci saranno anche i pendolari che ogni mattina fanno uso dei mezzi pubblici, ed in particolare della Roma-Lido, la ferrovia locale che collega il centro della Capitale con il litorale e che ogni giorno deve fare i conti con guasti e disservizi che hanno portato, una decina di giorni fa, ad una fitta sassaiola contro i treni. Il servizio è dunque al collasso, e sui social network ogni giorno vengono pubblicate migliaia di foto e video di passeggeri stipati nei vagoni della metro, di banchine stracolme e di continui ritardi e cancellazioni. E, su Facebook, c’è chi ironizza e prepara già le t-shirt del «Disagio pubblico», con tanto di logo Atac.

«Ci vorrebbe un Emiro sotto stupefacenti per prendere delle quote dell’Atac». Così risponde l’ex sindaco di Roma, Francesco Rutelli, intervistato da Rai News 24. «Bisogna invece riprendere un cammino di trasformazione nel senso della concorrenza. Sono necessarie riforme profonde, una concorrenza vera e una trasformazione che deve arrivare ai dirigenti. Perchè poi quando l’effetto degli stupefacenti terminasse, dubito che l’Emiro confermerebbe la sua firma, accettando di entrare come socio di minoranza in Atac solo per ripianarne i debiti», sottolinea Rutelli.

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