Casamonica, l'appello di Storace a Marchini: "Non partecipi alla manifestazione del Pd" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Casamonica, l’appello di Storace a Marchini: “Non partecipi alla manifestazione del Pd”

«Marchini ha annunciato, cosi si è capito, la sua presenza alla sceneggiata del 3 settembre, messa in piedi per battere le manine a Ignazio Marino, di ritorno dalla missione in costume da bagno ai Caraibi. Alfio è libero di fare quel che crede. La sua presenza alla manifestazione farisea del Pd, senza bandiere perchè bastano le facce, segnerebbe una presa di distanza netta da chi, come noi, con quel partito non ha alcun motivo per manifestare insieme. Soprattutto se a concionare c’è il Sindaco della destra nelle fogne». Lo afferma Francesco Storace, vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio e segretario nazionale de La Destra. «Parliamo di quello stesso Pd che ha edificato un sistema di potere marcio attorno a Marino e Zingaretti e che arriva ad inscenare una manifestazione per la legalità, a che titolo? a piazza Don Bosco, mercoledì prossimo – aggiunge – Con Marchini, recentemente abbiamo parlato per oltre un’ora sulla sua ipotesi di candidatura a sindaco di Roma. Se il centrodestra romano, quello che ha tenuto La Destra all’opposizione in Campidoglio, lo ha già incoronato è bene dirlo con chiarezza. Noi, che uno o due votarelli a Roma li abbiamo, non poniamo veti in una battaglia di alternativa alla sinistra e a quel Pd ipocrita che in Mafia capitale c’è stato immerso fino al collo. Ma alle parole devono seguire i fatti. Non c’è dubbio che l’idea di andare oltre le casematte dei vecchi partiti che hanno infangato Roma e il suo onore ha un fondamento. Però – aggiunge Storace su Il Giornale d’Italia – c’è da chiarire il progetto complessivo per la città. E sul piano programmatico va cercata una convergenza che si misuri sulla qualità delle idee. Ci rifletta, Marchini, se davvero intende partecipare a quell’oscena finzione. A Roma c’è un popolo che non ne può più dell’inganno. Il centrodestra farebbe meglio, dal canto suo, a cercare in casa una candidatura pulita a cui affidare la riscossa. Magari, col vaglio delle primarie. Anche Marchini, se sceglie però questa strada. Piazza Don Bosco – conclude – è dalla parte opposta».

«Il ministro dell’Interno ha ammesso, voce dal sen fuggita, che il sindaco Marino è stato commissariato. Cos’altro significano le parole del ministro quando si rivolge al sindaco invitandolo a ‘collaborarè con il prefetto Gabrielli? Generalmente, lo dico per una decennale esperienza da sindaco, è il prefetto che si presta, all’occorrenza e ove richiesto, a collaborare con il sindaco». Lo sottolinea in una nota Osvaldo Napoli. Secondo l’esponente di Forza Italia, «nel pasticciaccio brutto del Campidoglio, si ordina al sindaco, con tono perentorio, di collaborare con il prefetto, cioè di assecondare le decisioni che Gabrielli riterrà di assumere su otto decisi capitoli del governo cittadino. Gabrielli è stato nominato plenipotenziario del governo in Campidoglio: insomma un commissario che riferirà al governo di quello che deciderà su questioni come il Giubileo o la riorganizzazione del personale. Marino può continuare a fare immersioni subacquee nei Caraibi o dove più gli piace. Roma ha un commissario-sindaco e non un consolato, come si vorrebbe sostenere. Quanto poi all’ipotesi di trasformare il prefetto-sindaco in candidato della sinistra alle prossime comunali, il minimo che si può dire è che il Pd si muove nelle istituzioni romane come un elefante nella cristalleria. Dopo le parole di Alfano, se ancora sopravvive un minimo di pudore nella sinistra si dovrebbe sciogliere il Consiglio e andare al voto. Mettere la sveglia al collo dei romani è l’ultimo affronto a una città che ne ha subiti già tanti».(

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