Roma 2024, quattro rivali per la Capitale: "Sfida affiscinante" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Roma 2024, quattro rivali per la Capitale: “Sfida affiscinante”

– Cinque, come i cerchi olimpici. Non ha riservato sorprese l’annuncio del presidente del Cio, Thomas Bach, che stamane ha ufficializzato le città candidate ad ospitare i Giochi Olimpici del 2024. Ai blocchi di partenza, infatti, si presentano tutte e cinque le città attese alla vigilia: Amburgo, Budapest, Los Angeles, Parigi e Roma. «Diamo il benvenuto alle cinque città candidate che sono notevoli e altamente qualificate – rileva il presidente in teleconferenza da Losanna -. Non me ne aspettavo di più perchè questa competizione è sulla qualità e non sulla quantità. Le vedremo competere in una sfida che sarà molto dura e affascinante». Eppure soltanto ieri Toronto ha rinunciato alla corsa; mentre era più remota la possibilità di vedere in gara Baku, che ha ospitato quest’anno i primi Giochi Europei, e che sembra orientata ad attendere l’edizione del 2028. Una corsa che si concluderà a Lima, in Perù, dove, in occasione della 130/a Sessione del Cio prevista per il settembre 2017, sarà votata la vincitrice. Toccherà alle singole candidate arrivare lì (non ci saranno scremature prima) con il dossier più appetibile, in linea con l’Agenda 2020 che, tra i vari obiettivi, punta sulla «sostenibilità», sulla «trasparenza» e sulla «legacy» delle infrastrutture. «L’Agenda 2020 – spiega il n.1 dello sport mondiale – ha fatto divenire il processo di candidatura più come un invito e le città hanno risposto impegnandosi con il comitato olimpico attraverso il dialogo e la cooperazione. La sostenibilità e l’eredità sono i cardini di ogni candidatura. Vogliamo che le città candidate mostrino come i Giochi si possano adattare alle loro strategie a lungo termine». Inoltre il Cio «darà un contributo di 1,7 miliardi di dollari in cash e servizi per il successo di questi Giochi». Le candidate dovranno rispettare i principi della Carta Olimpica e quelli riportati nel contratto siglato, che impegna le concorrenti a battersi contro la discriminazione sessuale e per favorire il rispetto della libertà dei media e del diritto del lavoro in termini di salute, sicurezza, protezione dell’ambiente e ad adottare leggi contro la corruzione. Perchè «i Giochi possono essere un esempio per una società pacifica, senza discriminazioni». Tra le contendenti, Amburgo è al momento l’unica che ha indetto un referendum per capire se la sua popolazione è favorevole ad ospitare la manifestazione. E a chi gli chiede se tutte le candidate dovrebbero indirne uno, Bach risponde: «Il Cio vuole mandare gli atleti in città dove sono i benvenuti e dove la popolazione sostiene chiaramente i Giochi. Come le candidate dimostrano questa cultura dell’accoglienza è una cosa loro. Ci sono molti mezzi e sistemi giuridici nel mondo». E ancora: «il Cio farà dei propri sondaggi su tutte le candidate e nessuna saprà quando accadrà, in modo da ottenere un risultato oggettivo che possiamo confrontare». Nella scelta non influirà la turnazione informale tra continenti. «Non credo che svolga un ruolo importante – sottolinea -. Adesso abbiamo tre Giochi di fila in Asia (Pyeongchang 2018, Tokyo 2020 e Pechino 2022, ndr). Questo dimostra che la rotazione informale, che abbiamo visto in passato, sta perdendo importanza». La Germania potrebbe ospitare nello stesso anno anche gli Europei di calcio, ma nemmeno questo inciderà nella scelta («nessuno ha dei dubbi sulle sue capacità nell’organizzare eventi»). Conterà piuttosto la stesura di un dossier credibile, realizzato passo passo assieme al Cio. «Se hai questo dialogo e se tutte le questioni vengono indicate prima – spiega Bach -, l’organizzazione dovrebbe essere meno turbolenta. Crediamo che a Lima i membri Cio saranno in grado di scegliere quale città eleggere per avere dei Giochi eccellenti».

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