Stop al tavolino selvaggio: rischio arresto se tolti i sigilli. Sabella: "Decenni di illegalità" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Guerra al tavolino selvaggio: rischio arresto se tolti i sigilli. Sabella: “Decenni di illegalità”

Basta gimkane tra sedie e tavolini e stop ai gazebo pirata nelle strade di Roma. A tre mesi dall’avvio del Giubileo, arriva la stretta del Campidoglio sui tavolini abusivi che invadono vicoli e piazze storiche della Capitale. Ora chi «sfora» le regole dell’occupazione di pubblico rischia non solo sanzioni e multe. «Se tolgono i sigilli ai tavolini sotto sequestro rischiano l’arresto», è l’avvertimento dell’assessore alla Legalità, Alfonso Sabella, che oggi pomeriggio ha supervisionato il blitz dei vigili urbani nel cuore di Roma, dove per la prima volta, invece delle rimozioni, sono scattati i sigilli per i tavoli, gazebo e sedie abusivi di due locali seguendo le norme previste dal codice penale. «Se li tolgono – afferma il magistrato – valuteremo la possibilità di arresto per violazione aggravata di sigilli», che prevede una pena fino a 2 anni e 1.000 euro di multa. Le operazioni di oggi, alle quali hanno assistito anche il comandate dei vigili Raffaele Clemente e il minisindaco del Centro Storico Sabrina Alfonsi, hanno riguardato sei attività, quattro delle quali saranno chiuse per le pessime condizioni sanitarie registrate dalla Asl. Negli altri due casi, uno a due passi da piazza di Spagna e uno all’ombra di Castel Sant’Angelo, sono stati invece sequestrati tavolini, sedie e gazebo. «In centro c’è soprattutto un problema di giri vorticosi di licenze e cambi di proprietari che avvengono troppo velocemente e che possono significare attività di riciclaggio – sottolinea Sabella – in attesa del Giubileo ci saranno più interventi del solito. Roma è bella e dobbiamo aiutarla ad essere tale». Esattamente un anno fa il Campidoglio diede vita a operazioni simili per ripristinare il decoro nel centro storico della Capitale, mandando su tutte le furie gli esercenti. In particolare i blitz riguardarono la centralissima piazza Navona e delle strade limitrofe. All’ennesimo provvedimento di chiusura, ristoratori e gestori decisero per la «chiusura per protesta», davanti allo sguardo attonito di romani e turisti. Lo stesso sguardo di chi oggi si è trovato a passare davanti ai locali multati dalla task force della Polizia Locale. Tra i sanzionati un titolare di un locale che aveva moltiplicato di 9 volte l’area concessagli per l’occupazione di suolo pubblico: da 13 a 86 metri quadri. Non solo. «Aveva anche montato un ombrellone che ostruiva la vista di Castel Sant’Angelo. Questa è Roma ma non deve e non sarà così, difenderemo al sua bellezza», promette un battagliero Sabella.

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