Parentopoli, via i raccomandati: Ama decide 41 licenziamenti. Fortini: "Siamo nella legalità" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Parentopoli, via i raccomandati: Ama decide 41 licenziamenti. Fortini: “Siamo nella legalità”

"Non si tratta di discriminazione ma di ristabilire verità e giustizia, come chiesto dal sindaco. Non viene consumata nessuna vendetta politica", precisa il presidente della municipalizzata dei rifiuti

Ama licenzia i ‘raccomandatì. E fa loro causa per risarcimento danni. Via dunque i 41 assunti durante la cosiddetta ‘Parentopolì. Non si tratta di una «vendetta politica» ma di ristabilire «legalità e giustizia» assicurano i vertici. Soddisfatti in Campidoglio. Proprio poco tempo fa Ignazio Marino si era espresso sul tema, insistendo per mandare via i dipendenti entrati in azienda «non per merito ma per chiamata diretta». «Abbiamo convocato d’urgenza un Cda in cui chiederò di procedere al licenziamento di 41 amministrativi che, secondo una sentenza penale, hanno ottenuto un ingiusto vantaggio patrimoniale da una assunzione illegittima in Ama – annuncia oggi il presidente di Ama Daniele Fortini – Non si tratta quindi di un licenziamento discriminatorio ma della presa d’atto di una sentenza rigorosa, inappuntabile e che dice esplicitamente che quelle persone stanno godendo di un vantaggio procurato da un’ingiustizia». A dire addio al posto in ufficio nella municipalizzata che si occupa di rifiuti a Roma anche 23 autisti, sempre assunti durante ‘Parentopolì. «Erano stati giudicati inizialmente inidonei – spiega Fortini – Per il Tribunale invece dolosamente hanno avuto, attraverso una correzione dei punteggi, l’idoneità che ha permesso loro di essere assunti». E i sindacati avvertono, «non esistono licenziamenti collettivi, ci saranno ricorsi». Il sindaco di Roma Ignazio Marino pochi giorni fa era stato chiaro sul destino degli assunti «amici degli amici» nell’era Alemanno: licenziamento. Anche se si andrà incontro a cause e rischio risarcimenti a più cifre. Perchè, per il sindaco-chirurgo, «è il segnale giusto da dare alla città». «Non si tratta di un licenziamento discriminatorio ma del ristabilimento della verità, legalità e della giustizia come chiesto dal sindaco: non viene consumata nessuna vendetta politica» tiene a precisare Fortini. Nessuna paura quindi di andare in tribunale per cause risarcitorie con importi a più zeri. «È un atto sicuro e legittimo e il giudice del lavoro non potrà che prendere atto della corretta condotta dell’azienda – precisa il presidente di Ama – Siamo certi di essere dentro il solco della legalità. Noi non possiamo lasciare che venga ulteriormente proseguito un ingiusto vantaggio patrimoniale a persone che non ne hanno diritto». Secondo i magistrati, nel caso delle 41 assunzioni, avvenute tra il 2008 e il 2009, «come appurato dalla pg – si legge nelle motivazioni della sentenza – molti degli assunti erano legati a rapporti di parentela o affinità con esponenti politici o persone a costoro vicine ed erano espressione del volere, per nulla trasparente, dell’amministratore delegato». Tra gli assunti oltre a quello che sarebbe poi diventato il genero dell’ ex Ad Franco Panzironi, il figlio del responsabile della segreteria di Alemanno, la figlia del caposcorta di quest’ultimo e almeno altre sei persone vicine ad ambienti della politica locale romana. Intanto continua in assemblea capitolina la maratona d’Aula su Ama. Oggi è arrivata la delibera per l’affidamento per 15 anni del servizio di gestione dei rifiuti urbani e di igiene urbana ad Ama. Sel minaccia di uscire dalla maggioranza parlando di un ritorno alle urne: «La privatizzazione di Ama è un’operazione sospetta che non ci convince. Nel programma elettorale non c’era. Se poi decidiamo di cambiarlo in corsa allora bisogna ridare la parola ai cittadini» chiosa il capogruppo vendoliano Gianluca Peciola. E la Cgil avverte: «Se si privatizza Ama noi scioperiamo a metà ottobre».

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