La storia d'Italia nei 60 anni de l'Espresso | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

La storia d’Italia nei 60 anni de l’Espresso

Dal boom economico alle battaglie per i diritti civili, dai movimenti studenteschi del ’68 agli scandali e ai misteri d’Italia, dalla politica nostrana a quella internazionale tra guerre e muri abbattuti, la storia nazionale (e non solo) rivive nella grande mostra che celebra i 60 anni dell’Espresso, allestita al Complesso del Vittoriano da domani al 27 novembre. Esposti 400 scatti storici selezionati dall’immenso archivio della celebre testata oggi diretta da Luigi Vicinanza, fondata a Roma esattamente il 2 ottobre 1955 da Arrigo Benedetti, Eugenio Scalfari e un piccolo gruppo di giornalisti. Con il titolo ‘La nostra storia. 60 anni dell’Italia e del mondo attraverso le fotografie dell’Espressò, l’importante rassegna è stata curata dall’ex-direttore Bruno Manfellotto puntando su materiale fotografico originale ed esclusivo, proponendo numerosi immagini scattate da maestri della fotografia e notissimi reporter come Mauro Vallinotto, Gilles Caron, Letizia Battaglia, Nick Ut. Affiancate le copertine, anche nel formato ‘lenzuolò degli inizi, i paginoni con le inchieste e gli approfondimenti che indagavano (e indagano) un mondo in velocissimo cambiamento. Tant’è che è proprio il taglio della trasformazione sociale e del costume a prevalere nel percorso espositivo suddiviso in numerose sezioni. Si comincia con ‘C’era una volta il boom’, per restituire con immediatezza il clima degli anni ’50, con i servizi sui salotti della ‘dolce vità romana o sul fenomeno (per l’epoca) delle spiagge invase da bagnanti. Ci sono le cronache della Mostra del Cinema di Venezia, le foto di Visconti, di Pasolini e la Magnani, il Mike Bongiorno di ‘Lascia o raddoppià o Monica Vitti ‘zitella sexy’. Memorabili le inchieste di Camilla Cederna che entra nelle case dei notabili dc o racconta ‘come cambiano le donnè. Protagoniste, da subito, della rivoluzione dei costumi attraverso decenni incandescenti in cui la politica internazionale (Kennedy, Kruscev, la crisi di Cuba) si interseca con quella italiana, mentre dagli Usa arrivano sia il dramma della guerra nel Vietnam sia la mitica della pace dei figli dei fiori. Ecco dalle copertine del settimanale le prime avvisaglie della contestazione studentesca del ’68, le prese di posizione di Pasolini, le lotte sindacali e le battaglie per i diritti civili, gli scandali e i misteri italiani che affollano le cronache (dai delitti di mafia alle bombe sui treni, da Piazza Fontana all’assassinio Calabresi a Sindona, Gelli, Calvi). La strage di Bologna, la tragedia di Ustica, l’attentato a Giovanni Paolo II aprono gli anni ’80 in cui si fanno più pressanti anche le tematiche ambientali, fino agli ultimi decenni segnati da terrorismo, guerre e immigrazione. Il tutto raccontato sull’Espresso da un esercito di ‘grandi firmè (da Moravia a Sartre, da Scalfari a Eco, da Altan a Calvino, da Bocca a Saviano a Parise), ma anche dalle tavole di Altan o Pericoli.

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