Cucchi, una maratona-memorial: "Vogliamo la verità" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Cucchi, una maratona-memorial: “Vogliamo la verità”

Da quel parco alla periferia di Roma, sei anni fa, Stefano Cucchi non fece più ritorno a casa e, simbolicamente, la sorella Ilaria oggi l’ha definito «il posto dal quale Stefano è andato verso il buio». Ma a sei anni dalla morte del trentenne avvenuta nel Padiglione detentivo dell’Ospedale ‘Pertinì di Roma una settimana dopo il suo arresto per droga, quello stesso angolo di verde della Capitale è stato animato dai colori e dalla gioia di quanti hanno deciso di ricordare quel giovane in modo diverso. Correndo, correndo «una corsa verso la verità» ha declamato Ilaria dal palco allestito nel Parco degli Acquedotti. A Roma, così come a Vercelli, Vienna, Creta, Colonia e Gaza in questa giornata si è svolto il primo Memorial Stefano Cucchi, la Maratona degli affetti così com’è stata battezzata l’iniziativa. Dopo lo start che ha visto scattare circa 500 persone, podisti e non, gli attori Valerio Mastandrea e Tamara Bartolini hanno rievocato le parole di Stefano leggendo le sue lettere. Poi, le premiazioni e la musica di Ascanio Celestini, Muro del Canto e Giulia Bosetti. «Questo è un anniversario particolare – ha detto Ilaria Cucchi – perchè abbiamo una nuova speranza di scoprire la verità su quello che è successo a mio fratello». Infatti, c’è una nuova inchiesta giudiziaria che vuole far luce sulla vicenda dopo il processo che un anno fa ha visto assolti sei medici, tre infermieri e tre agenti penitenziari. Una nuova inchiesta che vede indagati tre carabinieri nei confronti dei quali s’ipotizza l’accusa di lesioni aggravate, mentre ad altri due militari si contesta il reato di falsa testimonianza. «Vogliamo ricordare Stefano – ha spiegato l’ex capogruppo di Sel in Assemblea capitolina, Gianluca Peciola – richiamando sentimenti opposti a quelli che hanno provocato la sua morte e cioè rabbia, cattiveria e incapacità di alcune persone. Oggi, vogliamo anche ringraziare quella parte di Stato che si sta impegnando per arrivare a capire cosa sia successo». Per la presidente del VII Municipio Susi Fantino ha voluto sottolineare che «la società non è malata e Roma è sempre stata capace di dare risposte». Per questo, ha concluso l’avvocato della famiglia Cucchi, Fabio Anselmo, «sono sicuro che chi ha sbagliato pagherà».

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