Giubileo, ecco il piano sicurezza: 1100 agenti di rinforzo per Roma | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Giubileo, ecco il piano sicurezza: 1100 agenti di rinforzo per Roma

– Millecento agenti di rinforzo già da questo mese solo a Roma; vigilanza supplementare anche sulle altre mete di pellegrinaggio dell’Anno Santo, da Loreto a San Giovanni Rotondo, da Padova ad Assisi. Ben 56 iniziative da monitorare, come l’arrivo nella Capitale delle spoglie di Padre Pio. Stretta sul traffico aereo. A poco più di un mese dall’inizio del Giubileo (8 dicembre), si mette in moto la macchina della sicurezza per il grande evento. Le linee di intervento sono state delineate oggi al Viminale, nella riunione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza, presieduto dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano. A discuterne, i vertici di forze dell’ordine e servizi, il prefetto di Roma Franco Gabrielli ed il nuovo commissario straordinario della Capitale, Francesco Paolo Tronca. «Potenzieremo – ha sottolineato Alfano – i dispositivi di sicurezza, calibrando l’impiego delle forze di polizia, tenendo conto di tutte le variabili possibili, ma facendo in modo che Roma non appaia come una città militarizzata». L’obiettivo è quello di replicare il modello Expo, avvenimento durato mesi e filato liscio sotto il profilo della sicurezza, a parte i disordini del giorno dell’inaugurazione. Naturalmente, Roma presenta problemi diversi e sono stati costituiti gruppi di lavoro appositi per affrontarli. L’analisi fatta nel corso della riunione – presente anche il sottosegretario con delega ai servizi, Marco Minniti – è che allo stato non ci sono notizie attendibili su minacce terroristiche specifiche dirette contro il Giubileo. Ma la portata internazionale dell’evento che si svolge nella città simbolo della cristianità, spesso finita nel mirino dell’Isis e dell’integralismo islamico con invettive via web, suggeriscono di alzare al massimo il livello l’attenzione. Cardini degli interventi saranno l’attività preventiva con il monitoraggio di tutti i possibili fattori di rischio in sede di Comitato di analisi strategica antiterrorismo (Casa) ed il controllo del territorio. Si attendono grandi masse di pellegrini nella Capitale e sono allo studio una serie di percorsi in cui instradarli. Nella Basilica di San Pietro e nella piazza saranno attivi metal detector. Servizi di vigilanza ad hoc saranno impiegati a protezione delle personalità italiane e straniere in visita. Sono infatti attese numerose delegazioni di alto livello, così come accaduto per l’Expo, cui saranno dedicate apposite misure di protezione. Alla vigilanza concorrerà anche un contingente di militari. Un capitolo a parte merita il controllo dello spazio aereo. Il funerale kitsch di Vittorio Casamonica del luglio scorso ha infatti messo in luce un ‘bucò preoccupante nella sicurezza. Insieme all’Aeronautica Militare si sta studiando il modo più efficace per proteggere la Capitale dai rischi che arrivano dall’alto. Controlli a tappeto saranno fatti sugli aeroporti ed aviosuperfici vicine per evitare che si alzino in volo velivoli non autorizzati. E particolare attenzione verrà dedicata ai droni, un pericolo emergente di non facile contrasto. Ma se Roma assorbirà il grosso delle attenzione da parte degli apparati di sicurezza, non saranno trascurate città minori meta di tanti religiosi. Non a caso è stato deciso di assegnare poliziotti di rinforzo alle questure di Ancona, Foggia, Padova e Perugia, dove sono situati importanti luoghi di culto come il Santuario di Loreto, quello di San Giovanni Rotondo, il Duomo di Padova e la Basilica di Assisi. Il Viminale ha inoltre ricordato che ci sarà l’assunzione straordinaria di 2.500 unità delle forze di polizia (1.050 poliziotti, 1.050 carabinieri e 400 finanzieri). E, per rafforzare il coordinamento tra le diverse forze di polizia, dal prossimo 17 novembre sarà istituito il numero unico di emergenza 112.

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