Incendio Fiumicino, in dieci rischiano il processo. Usb: "Lavoratori ancora accusano sintomi" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Incendio Fiumicino, in dieci rischiano il processo. Usb: “Lavoratori ancora accusano sintomi”

Per l’incendio che il 6 maggio scorso divampò al Terminal 3 dell’aeroporto di Fiumicino rischiano il processo dieci persone e tra loro l’amministratore delegato di Aeroporti di Roma (Adr) Lorenzo Lo Presti. La Procura di Civitavecchia, alla fine dello scorso novembre, ha chiuso le indagini ed ora per gli indagati si prospetta la richiesta di rinvio a giudizio. Gli inquirenti ipotizzano, a seconda delle posizioni, i reati di incendio colposo e lesioni.Lo Presti, nella veste di datore di lavoro, avrebbe omesso di «operare una adeguata valutazione del rischio incendio predisponendo – è detto nel capo di imputazione – una carente organizzazione per la gestione operativa delle emergenza nonchè una carente attività di controllo sulla manutenzione». Gli altri indagati sono Patrizia Terlizzi, direttore del Sistema aeroporti Lazio dell’Ente nazionale aviazione civile (Enac); Antonio Perazzolo, responsabile del distaccamento dei vigili del fuoco di Fiumicino; Giuseppe Petrungaro ed Emiliano Carriccia, rispettivamente operaio termo-idraulico e tecnico frigorista; due impiegati di Aeroporti di Roma (Adr), Antonio Porcu e Adriano Tedesco; due dipendenti della società Leonardo Multiservizi, Mauro Pietro Grande e Valerio Minciotti, nonchè Fabio Verdelocco, responsabile coordinatore del controllo servizio manutenzione ordinaria impianti termini Adr. Alla procura di Civitavecchia restano aperti altri due filoni di indagine sul rogo: il primo relativo alla non corretta gestione degli effetti contaminanti attivi legati ai fumi dell’incendio, l’altro che coinvolge la Asl di zona.«I lavoratori del Terminal 3 di Fiumicino ancora accusano problemi di salute e anzi per alcuni iniziano a manifestarsi adesso sintomi importanti». A dirlo è Susi Ciolella dell’Unione sindacale di base (Usb) di Roma, che si è occupata degli intossicati e dei malori forse conseguenti all’incendio della notte tra il 6 e il 7 maggio nell’aeroporto. La sindacalista ha commentato la dura relazione sul rogo di Fiumicino della presidente della Commissione infortuni sul lavoro del Senato, Camilla Fabbri (Pd). «Il primo mese dopo l’incendio solo al pronto soccorso dello scalo si sono presentati in oltre 250 – ha detto Ciolella, membro dell’esecutivo provinciale federale Usb -. Stimiamo che in tutto siano oltre 500-600, ma non abbiamo accesso ai dati della Asl». «Ancora oggi faccio incontri con lavoratori che accusano bronchiti croniche o per le donne problemi all’apparato genitale – ha proseguito -. Molti hanno lavorato per una settimana senza protezioni, con diossina 30 volte superiore al normale. Il Terminal 3 era da chiudere e bonificare, la Asl è intervenuta una settimana dopo. E ancora oggi non vengono diffusi i risultati dei rilievi sull’aria. Cosa respirano i lavoratori?».

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