Primarie Pd, scontro sull'appoggio di Verdini a Giachetti. Orfini: "Off limits per destra", Morassut lancia sei punti del programma | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Primarie Pd, scontro sull’appoggio di Verdini a Giachetti. Orfini: “Off limits per destra”, Morassut lancia sei punti del programma

Questo pomeriggio il confronto. Il 6 marzo il centrosinistra darà a tutti i cittadini stranieri regolarmente residenti la possibilità di votare il candidato sindaco

– «Roma città aperta». Questo il titolo del documentario che sarà presentato domani presso il teatro Apollo Undici. In vista delle primarie del 6 marzo le telecamere del comitato organizzatore hanno intervistato attivisti e simpatizzanti del centrosinistra nati all’estero, arrivati nella Capitale in questi anni e che domenica si recheranno negli oltre 200 seggi a votare. «Roma non può prescindere dall’allargamento della partecipazione politica a tutti coloro che nella nostra città hanno trovato un approdo, una speranza, e una casa in cui vivere. Il 6 marzo il centrosinistra darà a tutti i cittadini stranieri regolarmente residenti la possibilità di votare il candidato sindaco che competerà alle prossime amministrative. Un atto di fiducia verso chi da tempo ne ha data alla nostra città, rimettendo nelle mani di Roma il futuro proprio e di tante famiglie», spiegano dal comitato. «Il trailer del documentario è disponibile sui social network ufficiali delle Primarie Roma 2016. Infine, per l’occasione domani al teatro Apollo Undici verrà allestito un seggio speciale per le preregistrazioni al voto di domenica», conclude la nota.

«Perché la candidatura di Giachetti, persona che rispetto e a cui voglio bene, non aveva un perimetro sufficiente per rappresentare tutte le forze e tutti i nostri elettori» Intervistato a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio 24 Roberto Morassut, che appoggia il governo ma corre alle primarie Pd di Roma contro il candidato di Renzi, motiva così la sua discesa in campo per la carica di sindaco. Che cosa la divide, per essere chiari e comprensibili, da Giachetti? Chiede Minoli «In queste ore mi divide una cosa abbastanza importante, cioè l’appoggio di Verdini, perché Verdini questa mattina ha detto che lo sosterrà e che farà anche delle liste a sostegno se lui vincerà, quindi la domanda che vorrei fare a Giachetti e ad Orfini che è commissario del partito è: ma Verdini fa parte della coalizione? E se non fa parte della coalizione perché viene a votare alle primarie?». Sente in Renzi un sentimento anti-romano? Incalza il conduttore «No, Renzi non ha un sentimento anti-romano, anzi, ha fatto molto il governo verso Roma negli ultimi tempi, però sento la necessità che per risollevare Roma ci sia un patto fortissimo con lo Stato e con la Regione su tutti gli enti che agiscono su Roma». Una città «motore di sviluppo» ma anche «comunità», una Capitale «green e smart» ma soprattutto «accessibile e inclusiva». E infine una città «policentrica, sostenibile e integrata». Questa la Roma che vorrebbe Roberto Morassut, candidato sindaco alle primarie del centrosinistra. Oggi l’ex assessore della giunta Veltroni, in corsa per il Campidoglio, ha lanciato il suo programma elettorale sottolineando alcune priorità: una nuova governance per Roma, una «bonifica» dell’amministrazione e il tema delle risorse e soprattutto degli investimenti che devono aumentare. «Presentiamo un programma che è un preliminare, un work in progress, una raccolta di orientamenti e di contributi da varie organizzazioni della città, corpi intermedi e comitati di quartiere – dice Morassut – Quindi un primo riassunto di questo lavoro di raccolta che è un lavoro che poi dovrà trovare un più attento dettaglio, dopo il sei marzo. Questo lavoro sarà messo a disposizione della coalizione». «È un lavoro che identifica sei punti di priorità: la questione del trasporto, il governo del territorio, delle politiche sociali, delle politiche culturali, dello sviluppo e anche dell’innovazione e della semplificazione – spiega – Con alcune premesse che sono indispensabili a qualunque tipo di nuovo approccio alla città: cioè la riforma della macchina amministrativa in un tempo abbastanza breve, un rapporto con lo stato, l’intervento sul personale, come ha evidenziato anche il commissario Tronca questo è uno dei nodi principali, e anche l’intervento sulla distribuzione delle risorse tra spesa corrente e investimenti, aumentando gli investimenti pubblici e privati per rimettere le mani sul corpo della città, questa è una grande urgenza».

«Se vogliamo far morire il Pd continuiamo a parlare di Verdini e Alfano…». È quanto afferma Stefano Pedica del Pd, candidato alle Primarie del centrosinistra a Roma. «Io preferisco continuare a parlare di Roma e del centrosinistra», aggiunge.

– «Le primarie del Pd a Roma sono dannose perché dividono il centrosinistra, inutili perché i candidati Giachetti e Morassut sono in fotocopia e ora diventano anche ogm perché modificano il Pd nel partito della nazione». Lo afferma Paolo Cento, coordinatore Sel Roma. «Caro Pd – conclude – non basta ora dire a Verdini di non partecipare alle primarie di Roma: il problema è che il partito della nazione si è mangiato il centrosinistra. Questa è la ragione che vede la sinistra non partecipare a queste primarie e l’appello che facciamo al popolo di centrosinistra di partecipare all’assemblea programmatica che sabato 5 marzo al teatro Quirino ci vedrà insieme a Stefano Fassina».

«È totalmente falso. Spiace che si sia creato un dibattito politico intorno a una non notizia». Lo assicura Luca d’Alessandro, fedelissimo di Denis Verdini a Montecitorio, smentendo l’ipotesi di un «fantomatico appoggio a qualsivoglia candidato del Pd alle primarie». «Non è mai stata presa in considerazione questa ipotesi in alcun contesto -insiste d’Alessandro-. Non vogliamo essere strumentalizzati in questo gioco tutto interno al Pd». – «Leggo oggi su un quotidiano dei virgolettati nei quali non mi riconosco ne’ ritengo di avere pronunciato. Il mio ragionamento, parlando con dei colleghi in Transatlantico, e’ stato diverso: stimo l’onorevole Giachetti, anche per comuni passioni, e lo riterrei un ottimo candidato della citta’ in cui vivo, per cui, se fossi un elettore del Pd, domenica avrei votato per lui». Lo specifica Ignazio Abrignani di Ala in una nota. «Ma ne’ io, ne’ i miei amici siamo iscritti al Pd e non abbiamo pertanto alcuna intenzione di partecipare a questa battaglia. Ne’ tantomeno l’amico Denis Verdini ci ha mai dato indicazioni di voto per le primarie ne’ per alcun candidato del Pd. L’unica cosa che ritengo di fare e’ un in bocca al lupo a tutti i candidati per domenica», conclude.

«Se davvero Verdini ha voglia di primarie, convinca la destra a organizzarle. Le nostre sono off limits per chi non è di centrosinistra». Lo scrive su Twitter il presidente del Pd Matteo Orfini.

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