Centrodestra, da Meloni ok alle primarie: "Ma presto". Secco no di Bertolaso | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Centrodestra, da Meloni ok alle primarie: “Ma presto”. Secco no di Bertolaso

La presidente di FdI poi si lascia andare e ammette: "Meglio Raggi che Giachetti". Il candidato di Forza Italia riparte dai gazebo, mentre Marino riflette ancora sulla discesa in campo

– Il centrodestra a Roma naviga ancora a vista. E il ciclone Giorgia Meloni non sembra aver dissipato, per il momento, le ombre di una divisione sempre piu’ evidente. I candidati del centrodestra sono addirittura quattro, Guido Bertolaso, Alfio Marchini, Giorgia Meloni e Francesco Storace. Ed e’ quest’ultimo a lanciare un appello ai colleghi candidati a trovare “una soluzione unitaria scongiurare il rischio di consegnare Roma a Pd e grillini”, mentre la Meloni parla di  primarie: “Sarebbero state la scelta migliore e ancora oggi sarei disposta a farle ma il problema sono i tempi: se mi dicono che si fanno in due settimane sono d’accordo”. Insomma, la strada pare essere ancora in salita per il centrodestra ed e’ soprattutto Storace a insistere sulla necessita’ di arrivare a una candidatura unica. E cosi’ rinnova l’invito: “Vediamoci tutti e quattro – dice – Da soli. Senza padrini. Senza apparati di partiti ne’ consiglieri interessati. Ragioniamo nel nome dell’autonomia e della liberta’, requisiti necessari per governare e amare Roma”. Ma l’appello, per ora, non ha risposta. E ognuno va per la sua strada. Bertolaso e Marchini chiudono all’ipotesi di primarie, caldeggiata dalla leader di FdI. “Chiederle ora e’ ridicolo, che facciamo ricominciamo da capo?”, attacca Bertolaso che domani con Forza Italia avra’ gazebo in tutti i municipi per consultare i romani sul programma. Anche Marchini si sfila: “Di questo balletto ne ho fin sopra i capelli. Decidano loro, facciano loro. Noi andiamo avanti su un cammino limpido e puntuale”. E intanto incassa il palese sostegno del Ncd di Alfano, ma sottoforma di lista civica. A chiarirlo e’ stata il ministro Beatrice Lorenzin che oggi con l’imprenditore in corsa per il Campidoglio ha visitato una casa famiglia: “Facciamo una chiamata ai migliori, chiediamo a tutti quelli che hanno una professione e delle competenze un aiuto per rimettere in piedi Roma nei prossimi dieci anni”. E anche Giorgia Meloni continua per la sua strada, dice che non teme ne’ Virginia Raggi ne’ Roberto Giachetti, e, in sintonia con Salvini, dichiara: “se non arrivassi al ballottaggio voterei Raggi anche se trovo deludente la storia di M5s perche’ speravo di avere degli alleati in Parlamento su alcuni argomenti di rottura”. Ma poi smussa e su twitter scrive: “Escludo di non arrivare al ballottaggio, il problema non si pone”. Una dichiarazione, quella a favore della Raggi, che non e’ piaciuta a Storace: “E’ stato un infortunio. Puo’ succedere durante una trasmissione, non e’ una tragedia, ma l’importante e’ che non si ripeta piu’ perche’ noi dobbiamo fare di tutto per portare il centrodestra al ballottaggio”. Dalla Lega intanto oggi non c’e’ stata alcuna presa di posizione sull’apertura alle primarie della Meloni, per Salvini la candidata resta sempre e solo lei. In casa centrosinistra, invece, l’ex sindaco di Roma Ignazio Marino non ha ancora sciolto la riserva su una sua candidatura, deve ancora riflettere. Roberto Giachetti, che sa di portarsi “dietro anche il peso dei nostri errori”, vuole che si parli di Roma. “Vedendo quel che accade nel centrodestra e a sinistra, da una parte e dall’altra, io spererei solo che smettessero di litigare per concentrarsi di piu’ su Roma. Purtroppo – osserva – si tende a scaricare sulle competizioni locali i temi nazionali, di cui davvero importa molto poco alle persone che vivono problemi concreti”.

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