Roma, maxi-stipendi Campidoglio: i dubbi tra i consiglieri M5S - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Roma, maxi-stipendi Campidoglio: i dubbi tra i consiglieri M5S

Piazza_del_Campidoglio«Ma no, non parlerei di malessere. Diciamo che chiedono chiarimenti». Paolo Ferrara svolge il suo ruolo di capogruppo del Movimento 5 Stelle e quindi deve minimizzare e spegnere l’incendio. Ma tra i consiglieri comunali di M5S c’è insofferenza per i super stipendi concessi a capo di Gabinetto (193mila euro annui) e capo della segreteria politica del sindaco Virginia Raggi (120mila euro, il triplo di quanto guadagnava come funzionario comunale). Alcuni stanno parlando delle loro perplessità e del loro imbarazzo sulla chat WhatsApp interna del movimento. Poi, certo, in chiaro, sulle pagine Facebook si mostrano tutti fedeli alla linea e condividono il post in cui M5S Roma risponde agli attacchi.

Sia chiaro: la tesi difensiva dei 5 Stelle non è fuori dal mondo, se si prendono le cifre complessive di quanto è stato speso per gli staff dai predecessori emerge che la Raggi sarà più oculata. In particolare, Marino aveva una spesa annua di 5,3 milioni di euro all’anno, Virginia Raggi promette di fermarsi a 5, anzi si sta lavorando per un colpo a sorpresa, un conto complessivo a 4,7. Poi, certo: Marino aveva 12 assessori, la Raggi 9. Vissero tutti felici e contenti? No. Prima di tutto, il malumore, quello che corre sulle chat riservate, quelle frasi che Ferrara definisce «semplici richieste di informazioni», riguarda soprattutto il capo della segreteria politica, Salvatore Romeo. «Stiamo parlando di un attivista che lavora come funzionario al Comune di Roma – racconta un insider del Movimento 5 Stelle -, per la sua fedeltà al Movimento è stato scelto come capo della segreteria politica dalla Raggi, il suo stipendio è stato così triplicato, sfiorando i 120 mila euro lordi. Ecco, qui si sta andando contro tutti i nostri principi, perché la militanza non deve dare benefici economici.

Che senso ha chiedere allora ai parlamentari M5S di tagliarsi lo stipendio?». Dubbi anche per lo staff importante di Frongia, il vicesindaco, che pure ha solo la delega dello sport. L’altro problema, che secondo molti potrebbe creare nel migliore dei casi degli imbarazzi, nel peggiore anche problemi giudiziari, è la modalità con cui è stato affidato l’incarico al magistrato Carla Romana Raineri, capo di Gabinetto della Raggi per 193 mila euro all’anno, ben oltre il doppio di quanto guadagna l’omologo di un’altra sindaca a 5 stelle in un’altra grande città (Chiara Appendino a Torino). E’ stata nominata sulla base dell’articolo 110del Testo unico degli enti locali e non ex 90. Come mai? Perché nel secondo caso, il tetto massimo dello stipendio sarebbe stato 170 mila euro, meno di quando concesso alla Raineri per garantirle lo stesso stipendio che ha come magistrato. Con il 110 c’è discrezione sul compenso, ma sarebbe stato necessario ricorrere a un bando pubblico. Non a caso, a Milano e a Torino i capi di gabinetto sono stati nominati ex articolo 90. L’altro giorno il capogruppo di Fratelli d’Italia, Fabrizio Ghera, ha annunciato che presenterà alcuni esposti alla procura. E ieri, sempre da FdI, i consiglieri comunale e regionale Figliomeni e Santori hanno aggiunto: «Porteremo un esposto anche alla Corte dei conti». C’è chi sostiene che si potrebbe prefigurare il reato di abuso di ufficio. Tutto da dimostrare ovviamente, ma era una grana che si poteva evitare.

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login