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Dzeko lancia Roma, Montella KO ma fiducia Milan

roma_milanLa Roma c’è, il Milan è ancora rimandato. Da San Siro esce la sentenza invocata da Di Francesco, la più temuta da Montella, alla 3/a sconfitta in 7 giornate di campionato. È la meno meritata, tanto che a fine partita la società ha espresso subito massima fiducia nell’allenatore. Nello 0-2 finale c’è soprattutto la potenza Dzeko, che si costruisce il primo gol e fa una sponda da manuale nel raddoppio di Florenzi (al 27′ e al 32′ della ripresa), jolly di un attacco improvvisato causa infortuni. Un doppio colpo da ko a cui il Milan non reagisce, dopo una prova non particolarmente brillante ma nemmeno da buttare, che poteva finire altrimenti senza una prodezza di Allison su Bonucci, incerto in difesa ma in attacco più pericoloso di Kalinic e André Silva, coppia ancora senza feeling. Sotto gli occhi di Paul Singer, il proprietario del fondo statunitense Elliott che ha concesso il maxiprestito a Li Yonghong per comprare il Milan e al Milan per fare mercato, i rossoneri incassano un ko reso più pesante dai precedenti con Lazio e Samp. Montella ha due settimane per preparare la svolta nel derby o rischia di pagare per tutti la partenza falsa della rivoluzione varata dall’ad Fassone e dal ds Mirabelli per conto della proprietà cinese. Senza qualificazione alla Champions «saranno adottati piani alternativi, non è la fine del mondo», ha detto prima della gara Fassone, che intanto deve rinegoziare il finanziamento per rifinanziare il debito del club con il fondo Elliott e ottenere il voluntary agreement dalla Uefa. Dopo la sfida dialettica di questa estate sui bilanci, la Roma stacca il Milan in classifica (e deve recuperare la gara con la Samp) dimostrando di saper fare i conti con le fatiche della Champions e gli infortuni, diventati sei con il guaio muscolare di Strootman, ko dopo 30′. Fino a quel momento Florenzi si è adattato nel tridente, poi si è abbassato a centrocampo nel 4-4-2 con l’ingresso di Pellegrini, che ha dato freschezza ai giallorossi mettendo lo zampino nelle azioni dei gol. Da notare che Montella se l’è giocata con nove nuovi acquisti, praticamente tutti a parte Antonio Donnarumma e l’infortunato Conti, sostituito in maniera egregia da Borini, punta versatile che da mezz’ala facilita il gioco e fa filtro. Questa volta il Milan ha sofferto meno del solito, ma senza risolvere il rebus della convivenza fra Kalinic e André Silva, e costruendo pericoli quasi esclusivamente con le verticalizzazioni di Biglia. La Roma ha più soluzioni, ma il primo tempo è solo di schermaglie non troppo convinte. Nella ripresa si accendono gli animi. Sono scintille fra Bonucci e Dzeko (ammonito per proteste), Florenzi sbaglia davanti a Donnarumma (16′), poi Allison è ancora più bravo (17′) su un tiro ravvicinato di Bonucci. André Silva si perde in troppi tocchi dolci, e Dzeko gli dà una lezione di concretezza: con una bella giocata spalle alla porta, conclusa con un tiro potente da circa 20 metri, deviato in rete da Romagnoli; poi con la sponda perfetta per Nainggolan, il cui tiro ribattuto diventa assist per Florenzi, che stende il Milan per la gioia di Totti in tribuna. Montella prova la carta Cutrone, ma ogni speranza rossonera sfuma con l’espulsione di Calhanoglu.

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