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AUGURI A GOLDRAKE, IL CARTONE ANIMATO CHE HA RIVOLUZIONATO IL MONDO DEL FANTASTICO

goldrake-e1522831586817Quarant’anni e non li dimostra! Sì, tanti sono gli anni che separano il presente da quel 4 aprile 1978 quando l’allora Rete 2 (così veniva nominata l’attuale Rai 2), mandò in onda la prima puntata di quello che sarebbe diventato uno dei cult del mondo chiamato “Fantasia”. “Atlas, ufo robot”, questo il suo nome originale, entrò immediatamente nel cuore dei piccini di quegli anni. Nella testa la parola identificativa divenne subito Goldrake (nome del robot e del suo pilota).

La storia, ideata dalle menti giapponesi (che in futuro avrebbero sfornato tanti altri racconti di robot ed eroi divenuti leggendari), narra il conflitto fra il Pianeta Terra ed il Regno di Vega, con il suo Re (Vega) che vuole diventare signore dell’intero universo. Il principe del pianeta Fleed, Goldrake, erede al trono, è costretto a scappare dalla sua terra natia dopo l’invasione delle truppe nemiche. Riesce a salvarsi pilotando l’omonimo robot che lo condurrà sulla Terra. Ferito e quasi in fin di vita, viene salvato e adottato dal Dottor Procton, Direttore dell’Istituto di ricerche spaziali, che lo ribattezzerà con il nome di Actarus, facendolo passare per suo figlio di ritorno da un lungo viaggio mentre il robot, con il suo disco spaziale, verrà nascosto in un hangar all’interno dell’istituto. La vita del giovane sembra apparentemente tranquilla, con un lavoro in una fattoria vicina al Centro Ricerche e l’affetto profondo di amici sinceri.  Ma a circa otto anni di distanza dai fatti narrati, le Truppe di Vega decidono di attaccare il pianeta Terra ed Actarus/Goldrake è costretto ad intervenire con il suo indistruttibile Robot svelando la propria identità. Questo non modificherà in alcun modo i rapporti di stima ed affetto ormai consolidatisi negli anni. Il protagonista ha una sorella, Maria, che si innamorerà di Alcor, fidato pilota ed amico di Actarus. Lo scontro tra bene e male che dura da tanti anni terminerà con la vittoria di Goldrake sulle truppe nemiche e la morte di Re Vega. Actarus e Maria, dopo un doloroso ma inevitabile addio agli amici terrestri ripartono per il pianeta Fleed a bordo dell’ufo robot, perché il loro compito ora è quello di ricostruire quanto distrutto dai nemici invasori.

Il nome italiano del cartone deriva probabilmente da una svista sulla traduzione. La serie, infatti, venne acquistata prima di tutti dalla Francia e la guida informativa ai programmi francesi aveva il nome di “atlas, cosicché la dicitura “Atlas Ufo Robot stampata sulla guida fu scambiata per il titolo originale. Il termine Goldrake potrebbe avere sempre radici d’oltralpe: le puntate furono importate in esclusiva per l’Europa da Jacques Canestrier di “Antenne 2” che inventò il termine “Goldoràk”.

Altra caratteristica passata alla Storia è stata la sigla del cartoon: “Si trasforma in un razzo missile con circuiti di mille valvole fra le stelle sprinta e và…”. Nessuno ignora questi versi ed arrangiamenti composti da Vince Tempera, assieme ai parolieri/musicisti Albertelli e Bandini.

Ad onor del vero va detto che accanto a tanti apprezzamenti, vi furono anche molte perplessità, soprattutto da parte dei genitori che vedevano nella serie solo violenza e nessun significato morale. Malgrado il disappunto avesse trovato persino l’appoggio di alcuni parlamentari, come il deputato Silverio Corvisieri, membro della Commissione di Vigilanza RAI, che intervenne con un articolo fortemente critico dal titolo “Un ministero per Goldrake” pubblicato su La Repubblica del 7 gennaio 1979, le puntate non furono mai interrotte, e la popolarità continuò a crescere.

Sta di fatto che dopo Goldrake, furono tantissimi i cartoni animati aventi come protagonisti Robot e rispettivi piloti: Mazinga Z, Il Grande Mazinga, Space Robot, Vultus V, God Sigma, Daitarn III e tanti altri. Addirittura qualche anno fa a Tokyo è stato costruito a grandezza naturale il Robot Gundam, eroe dell’omonimo cartone di grande successo.

Certo la fantasia non conosce tempo e ancora oggi quelle tecnologie riportate su fumetto non sono state realizzate. Chissà se prima o poi non arriveremo ad avere un Goldrake reale capace di usare la sua “alabarda spaziale” o il suo “raggio anti-gravità” per difendere il Pianeta Terra dai suoi stessi abitanti.

Intanto accontentiamoci di rivedere quegli episodi che hanno segnato la nostra infanzia e, per chi può, acquistare il modello del Robot che oggi non passa più come un semplice giocattolo bensì come oggetto da collezione.

Stefano Boeris

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