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Gelo tra Monti e Bersani, salta il vertice

Gelo tra i democratici e il premier dopo gli affondi del professore contro Vendola e Fassina. Il segretario: “Non mi metto a inseguire nessuno sulla polemica spicciola. Io voglio fare una campagna elettorale, senza insulti”. Il Professore dunque comincia a prendere il largo e ad acquisire sicurezza nel suo ruolo di politico-candidato. Ma ogni mossa, ogni gesto ha il suo ritorno. Monti prende le distanze anche dal Pd di Bersani eil tavolo rischia di saltare. Il gentlemen’s agreement che tacitamente i due avevano pattuito pare già archiviato. Il clima muta repentinamente, al punto che nel giro di poche ore dalla sortita radiofonica di Mario Monti, la segreteria del Nazareno manda in freezer l’incontro tra il presidente del Consiglio e il segretario democrat che era stato messo in agenda. Non è il momento, più in là, forse. Un faccia a faccia che nelle intenzioni dei due – nel solco della collaborazione che ha segnato questi tredici mesi di governo – avrebbe dovuto spianare la strada a una campagna elettorale all’insegna del reciproco “rispetto”. Colpi di fioretto sì, necessari anche per soddisfare le aspettative dei reciproci elettorati. Ma senza oltrepassare un certo limite: questo nella carta delle buone intenzioni. Mario Monti invece alza il tiro, azzanna l’ala sinistra della coalizione, taccia di “conservazione”. E lo stesso ha fatto stamane a Unomattina.

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