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Monito della Corte dei Conti sul redditometro: ‘Cautela nell’uso dei dati’

Occorre ”evitare un uso disinvolto delle informazioni non verificate”. Lo dice il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, parlando del nuovo redditometro e auspicando che gli uffici abbiano ”massima attenzione e massima cautela” nell’uso dei dati.
” L’analisi dell’infedeltà fiscali dei contribuenti “verrà potenziata nell’immediato con il nuovo redditometro”, replica indirettamente il direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera spiegando che il nuovo strumento “abbandona il ricorso alla presunzione della disponibilità di pochi beni e si concentra sulla spesa effettuata dal contribuente” e al suo rapporto con il reddito dichiarato. Il redditometro ha l’obiettivo di “intercettare forme di evasione spudorata” e “i finti poveri”, ha affermato il vicedirettore dell’Agenzia delle Entrate Marco di Capua sottolineando che “non è uno strumento di accertamento di massa”. I controlli che verranno effettuati con il redditometro saranno “inferiori ai 40.000” l’anno e non prenderanno in considerazione “scostamenti tra spese e reddito dichiarato pari a 1.000 euro al mese, 12.000 euro l’anno”, ha specificato Befera. “Con la platea di spesa ampliata, e non limitata da alcuni beni come in passato, non c’é criminalizzazione della ricchezza perché è giusto impiegare liberamente il proprio reddito”, ha aggiunto Di Capua.

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