ZINGARETTI/Storace: mani rosse, soldi nostri - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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ZINGARETTI/Storace: mani rosse, soldi nostri

Così Francesco Storace, vicepresidente Consiglio regionale del Lazio, su IL GIORNALE D'ITALIA e sul sito del partito. Noi riceviamo e pubblichiamo

Francesco Storace

Francesco Storace

“Nicola Zingaretti crede di essere diventato padrone assoluto del Lazio, e si arroga di decidere persino se i contratti hanno valore. Nomina mezzo mondo purché sia ai suoi piedi e se ne strafrega delle competenze esistenti. Lottizza come da tempo non si vedeva, approfitta del clima di tolleranza che improvvisamente sembra aver colpito una regione che non è più nel mirino dei media. I suoi esperti, i suoi consiglieri, i suoi lecchini, gli fanno sbagliare molte mosse. Eletto lui, si credono eletti tutti e destinati all’impunità. Finora siamo stati sostanzialmente molto educati col neogovernatore del Lazio, e sicuramente non abbiamo peccato in faziosità. Ma è incredibile quello che è accaduto all’Ater di Roma, l’azienda che gestisce le case popolari nella capitale. Un eccellente direttore generale, il cui contratto peraltro scadeva a dicembre prossimo, è stato inopinatamente fatto fuori dal neocommissario dell’ente, Modigliani, senza alcuna motivazione. Se non quella di mettere al posto del direttore Renato Panella, un compagno della loro parrocchia politica, sfregiando professionalità e imparzialità dell’amministrazione. La cosa incredibile e’ che a richiesta di spiegazioni, Zingaretti scappa per non rispondere; il suo uomo macchina, Venafro – anche lui deve aver preso la correttezza dei modi per dabbenaggine – giura che non ne sapeva nulla; idem per il presidente del Consiglio regionale, Leodori. Bene: se questo Modigliani espone la Regione a figure del genere senza neppure informarne i vertici, e’ lui che deve essere cacciato a calci nel sedere e non un direttore del livello di Panella. Quali sono le colpe del direttore dell’Ater sono ignote. Panella si e’ messo immediatamente al lavoro contro le occupazioni abusive delle case popolari, stabilendo fattivi contatti con la Procura della Repubblica di Roma: da’ fastidio al mercato delle assegnazioni decise dai capataz dei centri sociali? Chi si deve coprire con il suo allontanamento? I Vigili Urbani hanno evidenziato la mancanza di mezzi per poter procedere agli sgomberi degli immobili, comunicando all’Ater di non poter offrire, per il momento, tale servizio. In questi giorni, Panella stava lavorando a un protocollo di intesa con Roma Capitale al fine di garantire, in ogni caso, il recupero degli immobili di proprietà dell’Ater del Comune di Roma a fronte della consumazione, ovvero del tentativo di commissione, di illeciti penalmente rilevanti quali le occupazioni abusive degli alloggi. Ma la sua defenestrazione costringera’ l’Ater a ricominciare questo lavoro. A chi giova? Altro esempio: l’Ater del Comune di Roma vantava nei confronti della Regione Lazio un credito corrispondente ad oltre 45 milioni di euro, le cui fonti delle obbligazioni sono di diversa natura. Alla data dell’insediamento del direttore generale sgradito a Zingaretti e soci, l’unica disposizione che le precedenti Amministrazioni avevano deciso di impartire era quella di una semplice diffida ad adempiere nella speranza che l’Ente regionale ottemperasse alla liquidazione del dovuto. L’Ater si era quindi ritrovato a non poter più procedere alle manutenzioni ordinarie per mancanza di una liquidità dovutagli. Con una serie di azioni giudiziarie mirate, Panella ha cominciato a recuperare svariati milioni di euro per le casse dell’ente. Si e’ arrabbiato Ignazio Marino? Panella ha preparato un dossier impressionante di casi risolti o in via di risoluzione da parte dell’istituto che era stato chiamato a dirigere. Zingaretti ne e’ stato messo a conoscenza, ma preferisce mani rosse con soldi nostri alla competenza e all’efficienza dell’Ater di Roma. Purtroppo, il nominificio regione Lazio non si ferma alle case popolari. Oggi depositero’ un’interrogazione abbastanza dettagliata sulle altre prodezze del governatore, auspicando che ne parlino e finalmente anche tutti quei mezzi di informazione che non ne perdonano una a chi sta da questa parte del campo e fanno invece passare liscio tutto quello che succede a sinistra”.

Francesco Storace

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