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Corteo Roma, si contano i danni. I negozi perdono due milioni

conto danniDopo i due giorni di massima allerta per i cortei a Roma, con un gruppo di manifestanti dei movimenti di lotta per la casa che ancora presidia Porta Pia, la Capitale conta i danni. A partire dal calo dei fatturati per i commercianti che hanno preferito abbassare le serrande, stimato dalla Confcommercio in circa 2 milioni di euro, fino ai 18 cassonetti incendiati o danneggiati in maniera irreparabile conteggiati dalla municipalizzata dei rifiuti. Mentre, scongiurato lo spauracchio di un nuovo 15 ottobre, in Questura si respira un’atmosfera di soddisfazione. In via Bergamo, una strada non distante da piazzale di Porta Pia, Leonardo, proprietario dell’Altro Caffè, dice: «Ieri sono stato chiuso più per scrupolo che per reale necessità. Oggi, nessun problema, anzi ho avuto maggiori incassi». Ezio, gestore della tavola calda proprio accanto, riferisce: «Indubbiamente la chiusura di ieri è costata, era sabato sera…Oggi, però, sono venuti anche in tanti a mangiare». Più pesante il bilancio generale stimato dalla Confcommercio di Roma e del presidente Giuseppe Roscioli: «Per molti commercianti queste giornate di cortei si sono trasformate in un disastro economico, tra chi ha perso mezza giornata di profitti per la chiusura, chi la giornata intera e chi addirittura due. Stimo un calo complessivo dei fatturati di circa 2 milioni di euro». Massimiliano De Toma (Federmoda) gli fa eco: «Da venerdì c’è stata una concomitanza di eventi e manifestazioni che dura ancora oggi con lo stazionamento di manifestanti a Porta Pia e il caos che ne deriva. Il problema più grosso tra i miei colleghi è che questo è stato un week end di non lavoro, di disagi e guadagni mancati che in un periodo di crisi Roma non si può più permettere». L’Ama riferisce che: la «task-force di 90 uomini e 20 mezzi messa in campo» per i cortei «solo ieri ha raccolto circa 20 tonnellate di rifiuti». E che dalle prime ore di oggi gli operatori «sono al lavoro lungo tutte le aree interessate dalla manifestazione di ieri per ripulire le scritte apparse sui muri». Pochi i cassonetti danneggiati, 18, molti di più quelli rimossi, 300. Intanto è polemica su una frase postata ieri su FB dal capo segreteria del sindaco Ignazio Marino («I veri Black bloc sono tutti quei giornalisti infiltrati nel corteo… delusi dal fatto che non scorra sangue…»). Oggi è intervenuto il presidente del Sindacato cronisti romani (Scr) Romano Bartoloni: «Il SCR è sorpreso e amareggiato per le vergognose dichiarazioni fatte via facebook del capo della segreteria del Sindaco di Roma, Enzo Foschi».

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