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Disordini in centro, la Procura apre un’inchiesta

Saranno esaminate le immagini riprese dagli operatori della polizia scientifica e quelle di alcune telecamere già predisposte nei luoghi ritenuti a rischio

disordini_romaContinua l’analisi delle immagini a disposizione degli investigatori della Digos, dopo le tensioni di ieri in centro, in via del Tritone, durante la manifestazione dei movimenti per la casa. E’ pronta, infatti, una prima informativa che sarà inviata al sostituto procuratore della Repubblica Giancarlo Capaldo. Intanto la Procura di Roma ha avviato un’inchiesta sui disordini.
In particolare, spiega una nota, saranno esaminate le immagini riprese dagli operatori della polizia scientifica e quelle di alcune telecamere già predisposte nei luoghi ritenuti a rischio. Una volta esaminata l’informativa della Digos, il procuratore valuterà per quali reati procedere e se sussistano già elementi sufficienti per procedere alle prime iscrizioni nel registro degli indagati.
Il 31 ottobre si preannunciava come la nuova giornata dell”assedio’, dopo il corteo del 19 ottobre scorso e il presidio con le tende a Porta Pia. Ieri la protesta era iniziata in mattinata: i movimenti per il diritto all’abitare si erano radunati davanti a Montecitorio per muoversi in corteo in via del Tritone per poi raggiungere via della Stamperia dove si è svolta la Conferenza unificata, convocata dal governo per definire un decreto sulle politiche abitative a livello nazionale. Ore che hanno visto per le strade del centro scontri, un blindato delle forze dell’ordine assaltato, cassonetti rovesciati, uova, monetine e bottigliette
d’acqua e spray urticante spruzzato contro gli agenti schierati in tenuta antisommossa lungo via del Tritone. Che hanno risposto lanciando diversi lacrimogeni per disperdere i manifestanti.
In sedici sono rimasti feriti, tra cui quattro carabinieri e due donne trasportati in ospedale dal 118 per ferite lievi o intossicazione da lacrimogeni. Mentre sono otto i fermati per gli scontri poi rilasciati: in serata sono stati denunciati per manifestazione non autorizzata.

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