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DIRETTORI GENERALI/ Anche un manager sotto processo nella corsa dei 500. Possibile?

zingarettiTra i 581 nomi in corsa per diventare manager della sanità laziale spicca il nome dell’ex direttore generale della Asl di Viterbo Giuseppe Aloisio. Che però attualmente ha un procedimento penale in corso, quello legato appunto all’inchiesta sulla azienda sanitaria della Tuscia condotta dalla Procura di Viterbo. La cosa potrebbe non essere conforme ai requisti richiesti per il bando, e lo fanno notare quelli del Movimento cinque stelle. Il capogruppo Davide Barillari e il consigliere Devid Porrello, entrambi membri anche della commissione Sanità alla Pisana, hanno depositato ieri pomeriggio due interrogazioni urgenti sulla questione: “La prima che ha per oggetto l’ approvazione elenco idonei al ruolo di direttore nasce dai requisiti richiesti ai candidati a direttore generale delle Asl tra i quali si legge che “non possono essere nominati direttori generali, direttori amministrativi o direttori sanitari delle unità sanitarie locali: … b) coloro che sono sottoposti a procedimento penale per delitto per il quale è previsto l’arresto obbligatorio in flagranza”. Alcuni organi di stampa hanno riportato la notizia che due persone in elenco, Giuseppe Antonio Maria Aloisio e Giorgio Galbiati, risultano rinviati a giudizio: il primo per corruzione, concussione, truffa e turbativa d’asta, mentre il secondo per il reato di corruzione. Nell’atto che abbiamo presentato – dicono dal Movimento – si chiede formalmente a Zingaretti di fornire informazioni sul lavoro svolto dalla commissione delegata alla selezione e alla redazione dell’elenco dei candidati idonei”. La seconda interrogazione dei grillini è affine al tema: “Chiediamo spiegazioni sui i criteri per la selezione dei 581 nomi iniziali, sull’identità delle persone che effettueranno i colloqui di selezione dato che, vista l’assenza di curricila pubblici, è impossibile per i cittadini e per i membri del consiglio regionale valutare, in maniera trasparente, i passaggi effettuati. L’atto chiede quindi risposte a Zingaretti e dettagli aggiuntivi riguardo le modalità’ e i criteri di nomina dei nuovi direttori generali”. E pensare che Zingaretti aveva speso parole di elogio per la creazione di questa lista: ‘’Si tratta di un percorso innovativo e trasparente perché – ha spiegato il presidente – puntiamo a poter scegliere tra una rosa di nomi capace di affrontare al meglio le complessità di un sistema immerso in un radicale processo di riorganizzazione e sottoposto ai vincoli del piano di rientro’’.

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