ABUSI AMBIENTALI/Tor Marancia, la procura blocca colata di cemento nel parco dell’Appia - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

ABUSI AMBIENTALI/Tor Marancia, la procura blocca colata di cemento nel parco dell’Appia

Sbancati diversi ettari di terreno, recise le radici di numerosi pini di alto fusto e cementificato un sottobosco. Tutto ciò permesso “grazie” ad una Convenzione urbanistica dell’ottobre 2011 tra il Comune di Roma Capitale e un Consorzio edilizio.

Roma - La Tenuta di Tor Marancia all'interno della riserva naturalistica del parco dell'Appia Antica

Roma – La Tenuta di Tor Marancia all’interno della riserva naturalistica del parco dell’Appia Antica

Colata di cemento a Tor Marancia bloccata dalla procura di Roma. Cinque persone sono state denunciate per il reato di lottizzazione abusiva in concorso fra loro e per danno ambientale e sequestrata un’area di circa 26 ettari di agro romano all’interno del parco regionale dell’Appia antica per violazione dei vincoli paesaggistici, ambientali, forestali ed urbanistici. L’operazione è avvenuta questa mattina, attorno alle 10, condotta dal Corpo forestale dello Stato, su disposizione del giudice per le Indagini Preliminari di Roma, che ha portato alla sospensione dei lavori della Tenuta di Tor Marancia, all’interno dell’area naturale protetta a sud della capitale, a causa dell’alterazione del paesaggio rurale e forestale. Per il momento sono stati denunciati a piede libero il committente delle opere, il progettista, il direttore dei lavori, l’esecutore materiale degli interventi e il responsabile unico del procedimento.

INDAGINE PARTITA DAL COMANDO CORPO FORESTALE
L’indagine è partita dopo alcuni controlli effettuati dal personale del comando stazione di Roma del Corpo forestale dello Stato che ha segnalato la presenza di alcuni cantieri edilizi all’interno del bosco di alto fusto nel Parco regionale dell’Appia antica. Sono stati realizzati, infatti, due ampi parcheggi, un parco giochi, fognature e reti di irrigazione, la base di una pista ciclo-pedonale lunga oltre tre chilometri ed estese recinzioni di reti metalliche. Per realizzare tali opere sono stati sbancati diversi ettari di terreno, recise le radici di numerosi pini di alto fusto, compromettendone la stabilità, cementificato un sottobosco e sono state danneggiate numerose specie vegetali. Dalle indagini della Forestale si è appurato che la realizzazione degli interventi sono stati autorizzati dai competenti uffici regionali e comunali, in base ad una Convenzione urbanistica dell’ottobre 2011 tra il Comune di Roma Capitale e un Consorzio edilizio.

LA DENUNCIA DEL MOVIMENTO 5STELLE
Il sequestro avvenuto stamattina ha una portata che va ben oltre il parco di Tor Marancia, secondo quanto affermato dai consiglieri capitolini del Movimento 5Stelle. «Questo parco, infatti, – spiegano i consiglieri Frongia, Cafarotti, Vivarelli, De Vito, Raggi, Stefàno – è la madre di tutte le compensazioni edificatorie romane e interessa una vasta area limitrofa dove stavano per “atterrare” 400 mila metri cubi di cemento residenziale, commerciale e turistico: parliamo dell’I-60, sempre su via di Grottaperfetta, legato al Parco suddetto da vincoli formali sostanziati con la Convenzione Urbanistica del 5 ottobre 2011».

IL COMMISSARIO APPIA ANTICA E LA REGIONE LAZIO
Si sarebbero dovuti realizzare, infatti, 32 edifici ad uso abitativo, per quasi 5mila persone, con altezze fino a 8 piani, due asili nido, un centro polifunzionale, parcheggi, strade interne, una pista ciclo-pedonale e varie opere di urbanizzazione ed infrastrutture. Il Movimento 5Stelle aveva denunciato più volte quell’area in cui sono stati ritrovati siti archeologici di pregio, oltre al fatto che, misteriosamente, qualche casale sarebbe addirittura “scomparso”. Viene da chiedersi anche dov’era il commissario dell’ente parco dell’Appia Antica, Mario Tozzi (nominato dalla giunta Zingaretti) , sempre pronto in tv a dare consigli sul rispetto dell’ambiente? E’ possibile che la Regione Lazio, proprietaria dell’ente parco, non ne sapesse nulla della colata di cemento in procinto di coprire ettari ed ettari della riserva naturalistica? Giuseppe Cecchini

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login