Camera di Commercio, Cremonesi non si tocca. Il Tar frena l’operazione dei ribelli - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Camera di Commercio, Cremonesi non si tocca. Il Tar frena l’operazione dei ribelli

tar-lazioNessun consiglio camerale della Cciaa di Roma giovedì, quando era prevista all’ordine del giorno la mozione di “sfiducia” del presidente e della giunta. Lo ha deciso con decreto cautelare il consigliere delegato della III sezione ter del Tar del Lazio Carlo Tagliente pronunciandosi sull’istanza di misura cautelare monocratica. Il giudice ha inoltre fissato per il 20 dicembre l’udienza per la trattazione in camera di consiglio davanti al collegio della stessa richiesta di sospensione. A rivolgersi al Tar sono stati Giancarlo Cremonesi presidente Cciaa Roma, Unindustria con il Dg Maurizio Tarquini, nonché l’Acer di Roma e Provincia.
In contestazione, la modifica dello statuto dell’ente con l’introduzione dell’articolo 27 che prevede per il consiglio la possibilità di sfiduciare il presidente e la giunta; nonché appunto la convocazione per domani del consiglio camerale. In quella seduta era previsto di mettere ai voti la mozione presentata dai consiglieri, che da mesi chiedono le dimissioni del numero uno dell’ente. Nell’accogliere la richiesta Tagliente ha ritenuto “sussistenti i presupposti per l’accoglimento dell’istanza di misure cautelari monocratiche – si legge nel decreto – limitatamente al provvedimento di convocazione del consiglio camerale del 12 dicembre 2013″.

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