FORCONI/Il movimento si spacca, salta la ‘marcia su Roma’ - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

FORCONI/Il movimento si spacca, salta la ‘marcia su Roma’

«Tira una brutta aria. Noi volevamo portare in piazza le famiglie, ma non c’è il clima giusto. Non vogliamo essere coinvolti da chi cerca lo scontro con la polizia»

forconiI Forconi si spaccano. Le due anime del movimento si scoprono: da una parte quella più dura, che fa capo all’agricoltore dell’agro pontino Danilo Calvani, deciso a non trattare col governo; dall’altra quella più morbida, principali leader il siciliano Mariano Ferro e il veneto Lucio Chiavegato, che in sostanza dicono all’Esecutivo: noi siamo qui, se ci sei batti un colpo, dai un segnale chiaro e forte, mettendo mano a un immediato sgravio fiscale per le nostre aziende. Per ora, il primo esito della divisione tra le fila della protesta è che le manifestazioni a Roma potrebbero diventare due: quella del 18 che Calvani intende portare avanti, e un’altra «forse prima di sabato» – fanno sapere dal fronte opposto – «a meno di eventi che non cambino radicalmente il quadro», cioè che un segnale dal governo. Ma perchè la scissione? «Tira una brutta aria. Noi volevamo portare in piazza le famiglie, ma non c’è il clima giusto. Non vogliamo essere coinvolti da chi cerca lo scontro con la polizia», spiega uno dei leader del Movimento dei Forconi, Mariano Ferro. «La manifestazione la faremo ma non adesso, non siamo organizzati e temiamo di non gestire la sicurezza», aggiunge Chiavegato. «Abbiamo già visto che c’è chi ha tentato di infiltrarsi nel movimento per motivi che non sono nel nostro spirito». Il timore è proprio quello di possibili infiltrazioni. Se di destra o di sinistra, non si dice. È un fatto che a Roma CasaPound ha appoggiato apertamente la protesta e ieri il vice presidente della formazione di estrema destra, Simone Di Stefano, è stato arrestato dopo un blitz davanti alla sede Ue. E giorni addietro uno dei leader dei Forconi, Andrea Zunino, aveva pronunciato frasi antisemite, da cui Ferro e gli altri hanno preso le distanze. Non è un caso che oggi il premier Enrico Letta sia tornato su questo punto per ribadire che «l’antisemitismo è una delle battaglie più grosse da portare avanti» e che «con quelli di Casapound noi non abbiamo niente a che fare». Un messaggio chiaro per i Forconi, al quale Letta ne ha aggiunto un altro, ancora più netto: «Rispetto a tutti quelli che stanno lisciando il pelo a chi protesta in questi giorni, vorrei ricordare» che a capo c’è «gente che sta da un’altra parte rispetto a tutti i valori che cerchiamo di rendere forti qui in Italia». Parole che suonano come una porta chiusa. Anche nel tentativo di riaprirla, Ferro, Chiavegato e gli altri hanno preso carta e penna e hanno scritto un comunicato pubblicato sul sito del Comitato 9 dicembre, l’organizzazione che ha promosso presidi e manifestazioni. Nella nota si dissociano da Calvani, che dice «col governo non trattiamo»; fanno sapere che mercoledì non verranno a Roma, dove invece Calvani conferma il presidio; e annunciano un’altra manifestazione nella Capitale. Nove le firme. Come a dire: questi sono i nomi degli interlocutori disposti a un confronto che non intendono farsi strumentalizzare. «Se il governo ha delle soluzioni ce le dia – dice infatti Ferro -. Credo che non ce ne siano, ma non voglio dare adito a Letta per fargli dire che siamo solo dei facinorosi. Voglio sedermi col governo, poi si decide». Si vedrà se le condizioni ci sono. Intanto il 18 a Roma ci saranno i manifestanti pro-Calvani e i numeri sulle presenze saranno rivelatori dei rapporti di forza all’interno di questo variegato movimento. L’idea era quella di montare un presidio con delle tende a piazza del Popolo. Ma il sindaco Ignazio Marino si è detto contrario ad accampamenti. In primo piano ci sono anche le esigenze di sicurezza pubblica: il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha lanciato un appello a restare «dentro le regole». Con «chi va a tirare la vernice contro i poliziotti, minaccia i commercianti, impedisce alle merci di circolare, ai cittadini di muoversi saremo durissimi. Non voglio dire ‘legge e ordine ‘, ma lo penso».

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login